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Cultura

La B. il laboratorio di pelletteria artigianale: progetto di inclusione e rinascita

Il laboratorio nasce da un progetto di inclusione lavorativa delle donne vittime di violenza di genere e diventa un luogo di rinascita e indipendenza, ne abbiamo parlato con la responsabile Mara De Longis

In occasione della mostra Lightness che si tiene tra fine maggio e i primi di giugno presso il laboratorio di artigianato B Local di Latina, abbiamo conosciuto una realtà virtuosa, La B. un progetto nato per volere di cinque donne che si sono incontrate nell’ambito del percorso I.L.M.A. – io lavoro per la mia autonomia - finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità, in collaborazione con il Comune di Latina e il Centro Donna Lilith.

Abbiamo fatto due chiacchiere con la responsabile del progetto Mara De Longis, che ci ha raccontato di questa incredibile avventura di formazione, lavoro e rinascita.

Promuovete un’idea di lavoro importante per le donne “saper essere per saper fare”: lavoro come autonomia economica, come indipendenza e autodeterminazione, ma anche come competenze che si acquisiscono, potenzialità che si esprimono. Il tutto inserito in un progetto di inclusione lavorativa rivolto a donne vittime di violenza di genere. Raccontateci come si svolge.

MDL: Il nostro Laboratorio di pelletteria artigianale nasce a Latina nel 2019 ed è rivolto all'inclusione lavorativa delle donne vittime di violenza di genere.
Il presupposto del Laboratorio è il legame con il territorio, inteso non solo come imprinting culturale, ma anche come identificazione e creazione di legami tra l’individuo e la comunità nella quale vuole riconoscersi.

A tal proposito ci siamo specializzate nella lavorazione della pelle di ‘bufala’, animale simbolo del nostro territorio, sviluppando due programmi tra loro interconnessi: uno è l’elaborazione di un modello di innovazione sociale inclusivo di una categoria fragile (donne vittime di violenza) e l’altro è la progettazione di un prodotto secondo una logica di ecosostenibilità ambientale - la pelle delle bufale, alla fine del loro ciclo produttivo, non viene utilizzata nello sviluppo economico del territorio, diventando un rifiuto da smaltire.

Lavorando su un approccio integrato, utilizzando il design come strumento di trasformazione e integrazione socio-lavorativa e un approccio ‘human-centered’, vogliamo offrire un percorso che favorisca lo sviluppo della persona generando consapevolezza.
Il nostro motto ‘saper essere per saper fare’ rispecchia una visione: creare una rete inclusiva che valorizzi le donne attraverso il lavoro.

La.B. laboratorio pelletteria artiginale-2

Dalla vostra pagina Facebook si evince un forte rapporto con il vissuto delle donne che partecipano al vostro progetto, che è un percorso di rinascita, con il quale collegate la pelle del bufalo con la pelle delle donne vittime di violenza. Come nasce questa metafora?

MDL: La pelle della bufala ha assunto per noi un forte significato simbolico perché ha la caratteristica di essere ‘segnata’ dalla vita nell’allevamento.
Creando un’equivalenza metaforica tra la pelle segnata di questi animali e quella delle donne vittime di violenza, abbiamo elaborato un percorso in cui il recupero creativo delle imperfezioni della pelle dell’animale è anche un lavoro su se stesse. Su un piano simbolico la pelle di bufala è ‘l’altra pelle’.
La trasformazione della pelle di bufala diventa la trasformazione del passato di sofferenza di queste donne. Crediamo che l’indipendenza economica sia la prima garanzia di libertà individuale e di sviluppo sociale. Mettere le persone al centro della propria vita ed essere in grado si soddisfare personalmente le proprie necessità rende libere le donne che si sono rivolte a noi.

La.B. stagista giulia-2

Il progetto ha una parte pratica di laboratorio ma anche una parte formativa. Come si intersecano questi due aspetti? Come si può partecipare al La.b, al percorso di laboratorio e a quello formativo? Che tipo di lavori realizzate? Come nasce un prodotto del La.b? dove si acquista?

MDL: La.b offre un percorso di formazione professionale chiamato b.artisan, condotto da docenti accreditati. Si tratta di un’esperienza altamente professionalizzante che si rivolge non solo alle donne provenienti dai Centri Antiviolenza, ma a chiunque abbia voglia di formarsi nel campo della pelletteria artigianale. Ciclicamente apriamo le iscrizioni per i corsi di formazione base che hanno una durata di 40 ore e che si svolgono presso il nostro laboratorio di Latina.
Il nostro Laboratorio sviluppa una serie di prodotti legati alla pelle di bufala, dalla pelletteria all’interior design.
Le capsule di borse nascono da tavoli di confronto interno in cui ognuna di noi partecipa attivamente alla nascita di una borsa: questo è un processo creativo e pratico che si ispira ad approcci quali design thinking e social design, attraverso i quali abbiamo sviluppato un vero e proprio modello di elaborazione creativa.
La borsa è l’accessorio per antonomasia che contraddistingue una donna, ed ogni donna è unica, come unica deve essere la borsa che la rappresenta.
Nel merito dell’interior design e dei complementi di arredo, abbiamo aperto delle collaborazioni professionali con brand, architetti e designer di interior.
I nostri prodotti sono in vendita presso il nostro Store, in viale Umberto I 27 a Latina e sul nostro sito nella sezione “shop”.

La. B. laboratorio di pelletteria artigianale borse-2

Il vostro laboratorio coniuga le competenze tecniche e artigiane con la creatività, il design e l’arte. In particolare, l’arte è fonte di ispirazione per le vostre creazioni, tanto che nel vostro atelier ospiterete esposizioni di artiste pontine e non. Come è nata l’idea e quali saranno i primi eventi ospitati?

MDL: L’idea di ospitare artiste nel nostro store non è nuova, da tempo sul nostro canale social Instagram, curiamo una rubrica dedicata all’arte e all’ispirazione artistica, dove raccontiamo di artiste che hanno ispirato i nostri progetti o che, in qualche modo, hanno un percorso etico vicino al nostro.

Da qui l’idea di trasformare il bisogno di circondarsi e parlare di arte, perciò di emozioni, in qualcosa di tangibile…
Oggi le nostre porte si sono aperte, come in un abbraccio, a Rosy Losito, artista visiva, pittrice e performer, che da oltre venti anni vive ed opera nella nostra città.
In questo appuntamento La.b rinnova con entusiasmo il proprio percorso di apertura a realtà vicine, inaugurando un nuovo -metaforico- luogo d’incontro con l’arte e l’immaginario femminile, un luogo dove poter condividere con altre persone la sempre vivida voglia di divulgare messaggi positivi e di ricevere e dare emozioni, in una società che si sta muovendo verso un percorso di cambiamento, speriamo, sempre più inclusivo.
Rosy, accettando il nostro invito, ha voluto sostenere il progetto e la filosofia di La.b in maniera totalizzante, abbracciando anche visivamente il percorso intrapreso dal nostro laboratorio sempre più inclusivo, facendo scendere una delle sue istallazioni, “Lettera”, all’interno di una nostra borsa, come a voler rappresentare il valore che scaturisce dall’incontro tra le nostre realtà.

Abbiamo davanti dunque un progetto tutto al femminile che coniuga competenze, territorio, lavoro e cultura e che ci auguriamo faccia da apripista a una serie di attività di inclusione e attenzione verso le persone, le loro capacità e le infinite potenzialità.

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