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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il “caso” Marcheselli ancora terreno di scontro tra maggioranza e opposizione

La spinosa questione della selezione del nuovo direttore generale al centro del question time di oggi; l’assessora Nasti ha risposto alle interrogazioni di Lbc. Bellini e Coletta: “Vicenda gestita male. Il Comune diventato il luogo dei segreti”

Fa ancora discutere in Comune a Latina il "caso" di Agostino Marcheselli e della selezione del nuovo direttore generale. L’assessora Ada Nasti, su delega del sindaco Matilde Celentano, ha risposto oggi alle due interrogazioni presentate dai consiglieri di Latina Bene Comune relativi alla nomina della commissione e alla presenza della segretaria generale e all’opportunità di sospendere la procedura di selezione.  

Nasti: "Inammissibile l’interrogazione di Lbc”

“La nomina della commissione esaminatrice per la selezione del direttore generale del Comune di Latina – ha spiegato Nasti – è stata effettuata in ossequio al disposto dell’art.16 ter delle vigenti norme regolamentari sull’ordinamento degli uffici e dei servizi secondo il quale ‘le commissioni esaminatrici delle procedure selettive pubbliche per la copertura di posti previsti nella dotazione organica dell’ente di qualifica dirigenziale sono nominate con determinazione dirigenziale del direttore generale o, in mancanza, del segretario generale’. Quest’ultimo inciso ‘o in mancanza del segretario generale’ chiarisce la legittimità della competenza alla nomina del segretario generale. La legittimità della composizione della commissione esaminatrice al cui interno compare il segretario generale – chiarisce Nasti – è chiarita, inoltre, dal Tar Calabria e dal Tar Salerno" con due sentenze del 2005 e del  2011.

Riguardo all’opportunità della partecipazione del segretario generale “questa – chiarisce l’assessore - attiene a un ambito discrezionale rimesso alla valutazione del segretario generale stesso il quale, nel caso di specie, ha assunto l’incarico, peraltro a titolo gratuito, ai fini collaborativi in quanto esperto degli ambiti oggetto della selezione visto che molte delle funzioni di competenza del direttore generale, in caso di mancata nomina di quest’ultimo, sono svolte proprio dal segretario". Nessun conflitto di interesse per Nasti in quanto questo, aggiunge "si configura quando le decisioni che richiedono imparzialità di giudizio siano adottate da un soggetto che abbia interessi privati in contrasto con l’interesse pubblico alla cui cura è preposto. In questo caso non c’è alcun interesse privato del segretario che possa configurarsi in contrasto con l’interesse dell’amministrazione". Quanto alla nomina degli altri componenti, "anche questa è stata effettuata seguendo le disposizioni normative e regolamentari e, in particolare, dell’art.16 ter, secondo le quali il direttore generale, o in mancanza il segretario generale, può, e non deve, richiedere anche ad altre amministrazioni pubbliche ed enti di comunicare i nominativi dei candidati alla nomina di componenti della commissione esaminatrice. Nonostante l’assenza di un obbligo di richiesta ad altre amministrazioni, la stessa è stata inoltrata a 37 amministrazioni pubbliche. Sono state acquisite 7 candidature tra le quali, vista la precisata discrezionalità normativamente attribuita al segretario generale, la scelta è ricaduta su un dirigente di ruolo nonché direttore del dipartimento 1 del Comune dell’Aquila, in possesso di comprovata esperienza curriculare nell’ambito del management pubblico. Per ciò che concerne il ruolo di presidente, la scelta è ricaduta su un presidente di sezione dei ruoli nella magistratura della Corte dei Conti in quiescenza. In questo caso la nomina è avvenuta acquisendone la disponibilità in via diretta. Infine – conclude l’assessora – è importante sottolineare che la commissione non ha il compito di scegliere il direttore generale, ma solo di selezionare la rosa dei migliori candidati tra i quali il sindaco sceglierà quello ritenuto più idoneo, data la natura fiduciaria dell’incarico”.

In merito alla seconda interrogazione presentata dai consiglieri di Lbc, relativa alla revoca della commissione per la nomina del direttore generale, Nasti ha spiegato che “per interrogazione si intende la domanda rivolta dal consigliere al sindaco o all’assessore delegato dallo stesso per ottenere informazioni circa la sussistenza o verità di un determinato fatto. Le interrogazioni – ha concluso – assolvono ad un fine conoscitivo e non a uno scopo impositivo come invece accaduto con la richiesta dei consiglieri di sospendere la procedura selettiva. Stante questo, l’interrogazione è da ritenersi inammissibile”.

Lbc: “Il Comune diventato luogo dei segreti. Vicenda gestita male”

Non si è fatta attendere la replica dei consiglieri di Latina Bene Comune che non hanno ritenuto sufficienti le risposte ottenute dall’assessora Nasti su un tema, come quello della nomina del nuovo direttore generale, che sta tenendo banco nelle ultime settimana in piazza del Popolo. “Dall’assessora Nasti una risposta che non può soddisfare i rilievi dell'interrogazione, perché la procedura di selezione del direttore generale presenta veramente gravi perplessità, che abbiamo sollevato pubblicamente e per le quali abbiamo chiesto la sospensione del procedimento e la correzione della composizione della commissione. Tutto ciò non è stato fatto e addirittura corre voce da ieri sera che il direttore sia anche già stato nominato”, hanno commentato Dario Bellini e Floriana Coletta presenti oggi. 

“Non potevamo fare altro che sollevare pubblicamente il problema e rappresentare tutte le motivazioni che renderebbero la procedura gravemente non corretta. Con riferimento alla segretaria generale, non si nomina se stessi in commissione e poi si nominano anche gli altri membri: è talmente evidente che questa cosa non va bene che non possiamo fare altro che esprimere con forza la nostra contrarietà. Appare evidente che è un modo non logico di operare, che rivela un conflitto di interesse, umano prima ancora che  giuridico. Non è normale poi che un candidato a direttore generale possa frequentare gli uffici, partecipare a riunioni, dare indicazioni politiche e amministrative, trattenere documenti ufficiali - dichiarano i consiglieri facendo riferimento proprio a Marcheselli -. Se gli si dà questa possibilità gli si offre sostanzialmente un vantaggio. Chiaramente noi non siamo giudici, ma i giudici esistono e giudicheranno nelle sedi opportune. Noi esporremo i fatti a tutte alle autorità di competenza”.

“Eravamo abituati ad agire con trasparenza – concludono i consiglieri del movimento – sugli atti e sulla cura delle procedure. Ora ci sembra che il Comune sia diventato un luogo di segreti: non ci vengono forniti gli atti quando chiediamo un accesso e non possiamo conoscere i nomi dei candidati che hanno partecipato alla selezione del direttore generale perché, ci dicono, possiamo turbare la procedura. La gestione dell’intera vicenda rappresenta l'ennesima brutta pagina di questa nuova amministrazione, che si muove con troppa leggerezza e in modo superficiale. Così facendo si manca di rispetto a tutta la comunità”.


 

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