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Pnrr, la mannaia del definanziamento deciso dal Governo: in provincia 178 milioni e 224 progetti a rischio

Tra questi, 14,2 milioni erano destinati a contrare il dissesto idrogeologico, 102 alla messa in sicurezza dei territori. A rischio anche i 5 milioni del Parco Falcone e Borsellino

A distanza di due anni dall'approvazione, il Governo modifica il Pnrr. Il dossier depositato alle Camere “Le proposte del Governo per la revisione del Pnrr e il capitolo Repowereu" del 31 luglio 2023” parla chiaro. Il Governo Meloni ha definanziato 15,9 miliardi di opere precedentemente approvate. A commentare la notizia è il Pd di Latina per voce del suo segretario provinciale Omar Sarubbo: "Per non correre rischi in fase di rendicontazione, il Governo ha scelto di cestinare i progetti in carico ai Comuni italiani credendo che la parcellizzazione degli interventi e la molteplicità dei soggetti attuatori avrebbe determinato un carico amministrativo di difficile gestione. Per evitare la rivolta dei territori ha dichiarato che troverà altre risorse per rifinanziare i progetti ma è solamente un modo per prendere tempo e posticipare il disastro annunciato. Si sostiene di poter supplire con risorse di Bilancio o attraverso fondi Fsc o Fse e Fesr. Ma lo diciamo con chiarezza e in anticipo sui tempi: è solo fumo negli occhi". Il Partito democratico ricorda infatti che i fondi strutturali europei sono già programmati e hanno vincoli stringenti e il Fondo sviluppo e coesione è prevalentemente destinato al Sud.

In questo scenario nazionale i rischi ricadono anche sui progetti della provincia di Latina. "Tutto - fa notare Sarubbo - nel silenzio imbarazzato dei deputati locali del centrodestra e del presidente della Regione Lazio Rocca". Sul territorio pontino il definanziamento ammonta infatti 178 milioni di euro e taglia di fatto 224 progetti che coinvolgono tutti i comuni. In particolare 14,2 milioni (per 13 progetti) erano destinati a contrare il dissesto idrogeologico; 102 milioni (166 progetti) erano invece destinati alla messa in sicurezza del territorio; 57 milioni (41 progetti) per la rigenerazione urbana e sociale; 5 milioni (4 progetti) per le infrastrutture di comunità.

"Nei prossimi giorni - aggiunge il segretario provinciale del partito - forniremo tutto l’elenco delle opere che sono state definanziate me ne citiamo alcune per rendere chiara e plastica l’entità del danno". Tra i progetti definanziati ci sono 14 milioni di euro che erano destinati all’Amaseno, Rio Pontone, fiume Sisto e Canale Pedemontano. Oltre 10 milioni di euro per quartieri e borgate di Aprilia; 3,2 milioni  per il recupero del Mercato Marina a Terracina; 5,5 milioni per il Parco Falcone e Borsellino a Latina; 5  per la rigenerazione del waterfront, passeggiata di Cicerone e zona archeologica a Formia; un milione per la messa a norma di edifici scolastici a Sezze; 3,1  per riqualificazione area Ex-Spes a Sabaudia; ancora 5 milioni di euro per rigenerazione urbana e riqualificazione del Castrum a Fondi; 2 milioni per l’efficientamento energetico a Cisterna di Latina. "Sono solo alcuni esempi - continua Sarubbo - Una goccia in un mare di danni che questo Governo, in campagna elettorale permanente, sta producendo perché incapace, a un anno dal suo insediamento, di uscire dalla prigionia della retorica e della propaganda. Ma i nodi stanno venendo al pettine, purtroppo per la cittadinanza, e non vi è una sola promessa mantenuta. Pensiamo, ad esempio, alle accise sulla benzina, alle commissioni sulle transazioni bancarie, alla flat-tax, alle politiche migratorie, al potenziamento della sanità".

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