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Pnrr, Calandrini: “Nessuna tagliola e nessun imbarazzo. Il Pd fa solo confusione”

Il senatore e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia risponde al segretario del Partito Democratico Sarubbo che ha parlato di 178 milioni e 224 progetti a rischio nel territorio pontino. La replica anche del Comune di Aprilia: "Nessuna opera a rischio"

“So bene che ci stiamo avvicinando alle prossime elezioni europee e che anche sui territori si comincia ad accendere il clima da campagna elettorale. Tuttavia il segretario del Pd Sarubbo dimostra con le sue polemiche di avere poca fiducia negli elettori, se spera di accaparrare voti gettando fumo negli occhi con polemiche sterili basate su dati non contestualizzati”: queste la parole con cui il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini replica al segretario provinciale del Partito Democratico che, commentando il dossier depositato alle Camere “Le proposte del Governo per la revisione del Pnrr e il capitolo Repowereu" del 31 luglio ha lanciato l’allarme per i fondi del Pnrr destinati ai Comuni e ha parlato di 178 milioni e 224 progetti a rischio nel territorio pontino. 

“Sarubbo chiama in causa i parlamentari pontini. Da parte mia mi sento di rassicurarlo - ha detto il coordinatore provinciale di FdI -: non c’è alcun silenzio imbarazzato, semplicemente noi preferiamo lavorare e parlare con i fatti piuttosto che fare campagna elettorale tramite i giornali. Certamente bisogna fare chiarezza perché mi pare chiaro che di Pnrr tanti ne parlino e non tutti abbiano ben chiara la situazione. Iniziamo con il dire che fino al 31 maggio 2023 risultavano assegnati al sistema dei Comuni circa 36.3 miliardi di euro, quindi il 91% della dotazione finanziaria prevista”.

“E’ vero - aggiunge Calandrini -, sono state proposte delle modifiche al piano e alcuni progetti sono stati esclusi dallo stesso ma questo non è frutto di un accanimento del Governo nei confronti dei Comuni né vuol dire che quei progetti non saranno realizzati. Sarubbo sostiene che ancora non sono state rese note le forme di finanziamento alternative al Pnrr. Ebbene Sarubbo dovrebbe sapere che ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Il quadro dettagliato delle risorse chiamate a sostituire quelle originarie del Piano sarà definito soltanto con l’intesa finale a Bruxelles sull’intera revisione del Recovery italiano trasmessa dal governo alla Commissione Ue il 07 agosto scorso. Gli interventi però sono coperti perché nessuno ha toccato i decreti di finanziamento emanati dal ministero dell’Economia e delle Finanze. A questo aggiungo come, un recente studio della Svimez, abbia calcolato come oltre 8 miliardi di euro potrebbero essere recuperati dai fondi strutturali per coprire, subito, gli interventi esclusi dal Pnrr. Insomma i fondi ci sono ma occorre lavorare con cura e senza fretta, la stessa che ha portato il Pd al Governo a formulare un Pnrr lacunoso e ideologizzato”.

“In alcuni casi parliamo di progetti addirittura del 2010 – spiega ancora il senatore pontino - precedenti all’attuazione del piano. Forse le perplessità sollevate da Sarubbo sarebbero da indirizzare al suo partito che, con il Governo Draghi, ha richiesto il massimo dei fondi possibili, senza una progettualità chiara e inserendo progetti non realizzabili nei tempi imposti o non in linea con quanto richiesto dall’Europa, per il solo fine di dimostrare di aver chiesto il massimo possibile. Il tutto dimenticando di spiegare agli italiani che gran parte dei fondi inviati dall’Europa (quasi 123 miliardi) sono dei prestiti, che quindi andranno restituiti”.

“Per concludere - chiosa Calandrini -: i progetti finanziati verranno realizzati ma non con i fondi del Pnrr e questo semplicemente perché o non si è in grado di rispettare i tempi imposti o perché sono progetti, l’ha dimostrato la vicenda dello stadio di Firenze, che nulla c’entrano con il Piano. Per i progetti tempi di avvio e conclusione dei lavori  certi, invece, non c’è alcun allarme perché questi verranno semplicemente realizzati. Nessuna tagliola, nessun imbarazzo, solo la politica della concretezza che i fa i conti con la realtà e non racconta favole agli italiani”.

Sulla questione è intervenuto anche il Comune di Aprilia, per voce dell'assesore ai Lavori Pubblici Marco Moroni che "smentisce la veridicità delle notizie veicolate". Uno dei progetti a rischio, infatti, riguarderebbe la città del nord della provincia pontina con una perdita di 10 milioni di Euro, in parte risorse destinate a opere per le periferie. "Il definanziamento del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, non comporterà il blocco dei cantieri né la sospensione di tutti gli interventi finanziati, appaltati o in attesa di approvazione esecutiva per i comuni che hanno partecipando al bando e ottenuto risorse. Le opere previste verranno realizzate e le coperture economiche verranno sostenute non più con il fondo Pnrr, bensì con altri fondi europei: una modifica che non metterà a rischio nessuno degli interventi previsti" ha detto Moroni.

“Come abbiamo già avuto modo di spiegare il 12 agosto, rispondendo alle preoccupazioni sollevate dall’opposizione - rimarca l’assessore - il rischio, ancora una volta paventato, non esiste. Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione da parte del Governo che faccia riferimento a questa ipotesi, al contrario. Le opere finanziate dal Pnrr sono tutte appaltate o con procedure prossime all’affidamento dei lavori, con scadenze perfettamente in linea con il cronoprogramma, tenendo conto che avremo tempo fino al 30 Novembre 2023 per portare in approvazione i progetti esecutivi. Un lavoro immane che gli uffici stanno seguendo meticolosamente, nonostante l’oggettiva carenza di organico. Mi preme ribadire ancora una volta che il definanziamento al quale si è fatto riferimento, non mette a rischio nessuna delle opere previste, semplicemente per realizzare quei progetti si attingerà ad altri finanziamenti europei e l’unico effetto sarà il venir meno degli adempimenti e delle tempistiche stringenti che erano legate al Pnrr Rinnovo ancora una volta l’invito ai consiglieri d’opposizione, in questo caso al consigliere Davide Zingaretti, di passare a trovarmi nel mio ufficio, dove sarò lieto di fornire tutti i dettagli tecnici del caso. Ciò permettere di avere informazioni di prima mano ed eviterebbe facili allarmismi”.

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