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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Pd, Leonardo Majocchi si dimette da segretario comunale del partito

Le ragioni in un lungo post su Facebbok: “Rimetto il mandato nelle mani del partito con l’auspicio (e la convinzione) di un percorso congressuale e a seguito del ruolo che ricopro come consigliere comunale, che intendo svolgere al 100% delle possibilità”

Leonardo Majocchi si dimette da segretario comunale del Pd di Latina. Una decisione che ha ufficializzato nella serata di ieri, mercoledì 4 ottobre, al termine della direzione comunale del partito, l’ultima per lui da segretario. 

“Ho ritenuto giusto rimettere anzitempo il mandato nelle mani del partito con l’auspicio (e la convinzione) di un percorso congressuale, anche a seguito del ruolo che attualmente ricopro come consigliere comunale, che intendo svolgere al cento per cento delle possibilità, e ritenendo questa una fase in cui abbiamo bisogno di allargare e non concentrare” ha scritto in un lungo post su Facebook in cui spiega le ragioni della scelta e guarda anche al futuro del Pd a livello locale.

Majocchi era stato eletto, giovanissimo, segretario comunale nel febbraio del 2022 e ha guidato il partito in una fase non semplice, e con non pochi ostacoli da affrontare come le polemiche che hanno anticipato le ultime elezioni amministrative di maggio. 

“Servire il partito in cui sono iscritto da quando ho 16 anni come segretario è stata la più grande, bella, struggente e totalizzante esperienza della mia vita” scrive infatti ancora Majocchi. “È stato un anno e mezzo difficilissimo, in cui ho potuto capire tante cose, tastare con mano quanto sia complesso guidare un partito così articolato, che si trascina questioni di anni, mettere mano realmente a certi meccanismi che hanno causato per troppo tempo tante delle ragioni per cui le persone si sono allontanate o non credono più in noi. Ho sempre dato più di quello che avevo, avendo la possibilità di vivere dei momenti straordinari ma spesso soffrendo e non avendo mai paura di dirlo e di squarciare tanti veli dietro cui spesso, nell’esercizio dei nostri ruoli, siamo soliti nasconderci. In fondo anche questo dovrebbe fare una comunità, prendersi cura. 

Ho fatto degli errori e ne sono consapevole. Di altre scelte sono molto orgoglioso - aggiunge ancora l’ormai ex segretario comunale del Partito Democratico di Latina -. Tanto altro lo dirà il tempo”. “È stata, quella che richiamavo sopra e talvolta, una sofferenza d’amore e tutta politica, la stessa che continuo a vivere oggi e che vivrò sempre al servizio di questo partito, consapevole della necessità di una sinistra popolare, lontana dalle manifestazioni di estetica e su questo voglio moltiplicare, mettendomi al sevizio, tutto il mio impegno” ha scritto ancora. 

“Ringrazio tantissimi perché non è retorica dire che non ci sono solo io. Ringrazio anche e soprattutto chi, nell’esercizio del mandato, ha rivolto spesso varie critiche perché, se costruttive e oneste intellettualmente, ci danno l’opportunità di vedere laddove non potremmo. Un pensiero rammaricato invece - ha concluso Majocchi - a chi ha augurato e sperato nel profondo questa esperienza crollasse con la peggior fine, perché così facendo si danneggia non un segretario ma un partito intero. E su questo fronte sì, abbiamo ancora tanto da lavorare. Ma non abbiamo bisogno di sentimenti negativi”. Poi in chiusura gli auguri e un ringraziamento “non formale al segretario provinciale Sarubbo per il lavoro di queste ore e per quello che lo attende, assieme a noi tutti e come indicato dal direttivo, nella definizione dei prossimi passaggi”. 

Pd di Latina temporaneamente in mano a Sarubbo

Nelle scorse ore sono rrivate anche le parole del segretario provinciale del Pd Omar Sarubbo che ha ringraziato Leonardo Majocchi per il lavoro svolto fino a ora. "Un anno e mezzo fa - scrive sarubbo su Facebook - abbiamo chiesto a lui (poco più che ventenne), e a tanti altri giovani democratici della nostra provincia, di guidare i circoli dentro una stagione che sapevamo essere difficile e tremendamente impegnativa: congressi a ogni livello, turni elettorali comunali, le elezioni regionali, le elezioni politiche, le primarie. Ci servivano la loro freschezza e il loro coraggio ed hanno risposto positivamente all’appello impegnandosi al massimo e riempendo, non ce lo neghiamo, un vuoto di militanza che regnava sovrano. Una fase di diffuso disorientamento politico che i risultati elettorali sono lì, impietosi, a dimostrare. Siamo opposizione a tutti i livelli. Ora dobbiamo avviare una nuova stagione di ricostruzione e rilancio dell’alternativa alle destre populiste partendo, come chiedono i nostri elettori, da una opposizione senza sconti.

Destre imprigionate nella logica della campagna elettorale perenne, che acuiscono lo scontro sociale, smantellano il welfare, perdono fondi europei del Pnrr e non mantengono una sola promessa fatta in campagna elettorale (eliminazione accise benzina, eliminazione commissioni su pagamenti elettronici, flat-tax, riduzione flussi immigrazione che invece sono triplicati). Destre che, anche nel Comune di Latina, navigano a vista manovrando a caso le leve del potere, che sono prive di visione e marciano scoordinate con alla guida una sindaca politicamente impercettibile. Ieri sono stato chiamato, in qualità di segretario provinciale, a guidare il Pd del capoluogo in questa fase transitoria. Giusto che l’onere tocchi a me e non mi sottraggo. Ma durerà poco - ha poi concluso Sarubbo - perché il partito cittadino non appartiene a me ma ai suoi iscritti. Deve avere un segretario ed organismi eletti che nel pieno delle loro funzioni attuano una linea politica che solo un congresso può fornire.

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