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Dimensionamento scolastico, la Regione taglia 37 istituti: Ponza a rischio

L'allarme della Gilda Insegnanti: "L’ente cambia le carte in tavola e sconfessa quanto già concordato. A rischio la perdita dell’autonomia dell'istituto dell'isola appena conquistata"

La Regione taglia 37 istituti nel Lazio. La Gilda Insegnanti di Latina, per voce dalla coordinatrice provinciale Patrizia Giovannini, denuncia la situazione, puntualizzando che questo è avvenuto senza il necessario confronto con le parti sociali e in sprezzo delle istanze che provengono dai territori. La sindacalista pontina parla dunque di "grave attacco sferrato alla rete scolastica regionale che avrà ripercussioni negative sull’offerta formativa e l’assetto riorganizzativo degli istituti, nonché su docenti, personale Ata, studenti e famiglie".

"Con una proposta di modifica alla deliberazione sul dimensionamento scolastico per l’anno 2024/25 – spiega Giovannini – la giunta regionale cancella 37 istituti dopo che nell’ultimo incontro, tenuto alla presenza dell’assessore Schiboni, ci era stato assicurato che le istituzioni scolastiche da dimensionare sarebbero state 14 per il prossimo anno, suddivise tra le province del Lazio, 53 nell’arco dei prossimi tre anni. Parole al vento, che hanno il sapore di una presa in giro di fronte a una decisione improvvida con cui la giunta Rocca cambia le carte in tavola sconfessando quanto annunciato e già deliberato". Giovannini aggiunge che non sarà convocata la Conferenza Unificata chiamata a dare un proprio parere preventivo sul tema: "Non c’è abbastanza tempo, dicono dalla Regione, motivando il mancato passaggio con la necessità di garantire nel mese di gennaio l’avvio delle procedure di iscrizione alle scuole. In tal modo - sottolinea ancora la segretaria della Gilda – si omette il consueto confronto democratico con le parti sociali e gli enti che rappresentano i territori".

Per quanto riguarda nello specifico il territorio pontino, a rischiare di più è soprattutto l'isola di Ponza, con un istituto che al momento è l'unico sottodimensionato, sotto i 400 alunni. "C’è il pericolo concreto di perdere un’autonomia faticosamente ottenuta con l’accorpamento della stessa a Formia - ricorda Giovannini - Rendiamoci conto di cosa vorrebbe dire per un insegnante dividersi tra l’isola e la cittadina, senza considerare la perdita dell’offerta formativa per l’istituto omnicomprensivo di Ponza, già in sofferenza. Siamo in attesa di capire se rischiano accorpamenti anche gli altri istituti superiori della provincia, pur non essendo sottodimensionati".

"Ricordiamo alla Regione – aggiunge la coordinatrice del sindacato - che la provincia di Latina ha già effettuato una severa razionalizzazione della rete scolastica negli anni precedenti e che l’isola di Ponza presenta una peculiarità territoriale che è necessario prendere in considerazione. Per questo la proposta per il mantenimento dello status quo, condivisa al tavolo dell’Osservatorio provinciale, è l’unica via da seguire. Insieme a tutti i sindacati del comparto scuola, abbiamo chiesto il ritiro delle modifiche alle Linee guida e di limitare le operazioni di dimensionamento per l’anno 2024/25 alle sole proposte già avanzate dalle singole Province. Siamo pronti a mobilitarci a difesa del sistema scolastico regionale con ulteriori iniziative, coinvolgendo le comunità educanti e, se necessario, le istituzioni locali".

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