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Domenica, 28 Aprile 2024
La cerimonia

A Latina c’è ora viale Antonio Pennacchi: l’intitolazione nel giorno del compleanno della città

Il tratto di via del Lido che conduce al mare, quello compreso tra la rotonda Rossella Angelico e Capoportiere, porta ora il nome dello scrittore Premio Strega con “Canale Mussolini”

Latina ora ha un viale che porta il nome di Antonio Pennacchi. Allo scrittore, che nel 2010 con il suo “Canale Mussolini” ha vinto il Premio Strega, è stato infatti intitolato un tratto di via del Lido che porta al mare, quello compreso tra la rotonda Rossella Angelico e Capoportiere. 

La cerimonia c’è stata nella mattinata di oggi, lunedì 18 dicembre, e rientra proprio nel calendario degli eventi che l’amministrazione comunale ha voluto organizzare per il 91esimo compleanno della città. Erano presenti la sindaca di Latina Matilde Celentano e il prefetto Maurizio Falco insieme anche alla famiglia dello scrittore scomparso nell’agosto del 2021, mentre gli attori Clemente Pernarella e Melania Maccaferri hanno letto alcuni passi del romanzo “La strada del mare”.

Un modo questo per la città di rendere omaggio ad Antonio Pennacchi; una iniziativa nata su impulso della prima cittadina ma che ha visto unito l’intero Consiglio comunale. “Una strada da percorrere con un senso di libertà; quella stessa libertà che ha contraddistinto la vita e il pensiero di Antonio Pennacchi, facendo conoscere la nostra amata Latina in tutto il mondo, attraverso le sue opere letterarie. Di Antonio sentiamo molto la mancanza, ma la sua eredità non ci lascia soli e ci regala sempre spunti di riflessione” ha detto la sindaca Celentano nel suo intervento durante la cerimonia di intitolazione. 

Viale Antonio Pennacchi: l'intitolaziona e Latina

Il discorso integrale della sindaca Celentano 

“Buongiorno a tutti, saluto e ringrazio le autorità presenti a questo evento a cui l’amministrazione comunale di Latina tutta, e sottolineo tutta, tiene particolarmente. 
Siamo qui per un omaggio a uno dei nostri concittadini più illustri, che ci ha lasciati due anni fa: lo scrittore Antonio Pennacchi. A lui abbiamo voluto intitolare il viale che conduce al mare, a piazzale Loffredo, qui a Capoportiere. 
Una strada da percorrere con un senso di libertà; quella stessa libertà che ha contraddistinto la vita e il pensiero di Antonio Pennacchi, facendo conoscere la nostra amata Latina in tutto il mondo, attraverso le sue opere letterarie.
Di Antonio sentiamo molto la mancanza, ma la sua eredità non ci lascia soli e ci regala sempre spunti di riflessione.
Oggi è il compleanno di Latina, il 91esimo. Abbiamo scelto volutamente questa data per la cerimonia di intitolazione del viale ad Antonio Pennacchi, perché Antonio fa parte della storia della comunità di Latina, frutto di integrazione tra persone giunte nell’Agro Pontino da diverse provenienze. 
Una comunità forte, che ha sperimentato tutto, pioniera in tutto nella nuova città. La città del Novecento, nata dal nulla, nata grazie alla grande opera di bonifica integrale che ha debellato la malaria, prosciugato la palude con opere di ingegneria idraulica, che ha reso coltivabile questa terra e ospitato industrie. 
Antonio è stato un figlio di Latina, nato a Latina nel 1950, operaio della Fulgorcavi con il pallino della politica a 360 gradi, tanto da definirsi lui stesso un fasciocomunista, senza mai rinunciare alla libertà di pensiero e di riscatto, alimentando la sua cultura con gli studi universitari fino alla laurea in Lettere.
Nei suoi libri, Antonio ha esaltato l’unicità di Latina in diversi ambiti. E poiché oggi siamo qui riuniti a dedicargli una strada importante, vorrei leggervi un breve passo del suo romanzo “Canale Mussolini” con il quale nel 2010 si è aggiudicato il Premio Strega. Antonio ci spiega, in questa pagina, la genesi delle città e la genesi di Latina a rovescio. 
Leggo: ’Nel corso della storia umana i villaggi e le città si sono formati normalmente quasi tutti sulle vie di traffico. A forza di passarci – o ai punti di guardo o agli incroci con altri sentieri – ogni tanto qualcuno si ferma, costruisce una baracchetta e lì cominciano a fermarsi e magari a commerciare anche altri viandanti. Allora si sparge la voce e sempre più gente va lì e tira su una baracchetta, un’altra ancora e nasce la città. Pure Roma è nata così: come emporio, come posto di scambio e di mercato tra Etruschi, Sabini e Latini. Sono quindi le strade e i traffici che normalmente fanno nascere le città.
In Agro Pontino è stato il contrario e sono state le città – quei villaggi – a far nascere le strade. E difatti sono “città di fondazione” perché non sono nati una casa qui e un’altra là spontaneamente, ma ci è venuto prima un geometra, ancora quando non c’era niente, e ha detto: “Qui ci verrà una casa, lì la chiesa, un’osteria, i carabinieri, la piazza e tutto il resto, e ogni cosa che verrà dopo dovrà mantenere questa e quest’altra distanza dalla strada e da tutto il resto”. E hanno cominciato a lavorare e a tirare su i muri’. 
Ecco Antonio - concludo rivolgendomi proprio al nostro scrittore - quei geometri venuti a calcolare le distanze non avrebbero mai potuto immaginare che un giorno viale Antonio Pennecchi quelle distanze avrebbe potuto accorciarle. Latina, da anni ormai, ambisce, nelle ipotesi di sviluppo, a diventare anche città di mare. Sono certa che Pennacchi ci aiuterà. 
Buon compleanno Latina, buon compleanno a tutti i cittadini di Latina.
Un applauso alla memoria di Antonio Pennacchi”. 

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