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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Caso asili nido, la sindaca Celentano: “L’assessora Tesone non si tocca”

L’intervento della prima cittadina dopo la richiesta di dimissioni dell’esponente della giunta da parte dell’opposizione in seguito alla vicenda relativa all’appalto degli asili nido comunali. Mentre Pd e Lbc tornano sul conflitto di interesse

“L’assessora Francesca Tesone non si tocca”: questa la secca risposta della sindaca di Latina Matilde Celentano chiamata dai cronisti a intervenire sul caso che ha travolto l’assessora all’Istruzione ed esploso ieri in commissione trasparenza. Durante la seduta di ieri dalla stessa esponente della giunta Celentano è stata confermata la stretta parentela che la lega a una delle lavoratrici che, nel passaggio del servizio degli asili nido e delle scuole per l’infanzia dalla cooperativa Astrolabio alla cooperativa Gialla, sono state riassorbite senza averne i diritti e poi licenziate. Parlando di conflitto di interesse l’opposizione ha quindi chiesto le dimissione dell’assessora e l’intervento della stessa prima cittadina. 

“Il Comune – ha dichiarato la prima cittadina - è parte terza e non ha partecipato a nessuna delle procedure relative alla clausola di salvaguardia in favore dei lavoratori. Le assunzioni sono state gestite dalle due cooperative, l’uscente Astrolabio e la subentrante Gialla. La questione è poi finita sul tavolo dell’ispettorato del lavoro. L’assessora Tesone, che comunque non poteva avere voce in capitolo, non è mai intervenuta in nessuna di queste fasi. Quanto alla questione ancora aperta presso l’ispettorato del lavoro per ricorso da parte degli esclusi, far valere la propria posizione è un diritto dei lavoratori, di tutti i lavoratori compresi i parenti degli amministratori comunali. La decisione finale non spetterà neanche in questo caso al Comune, al servizio comunale Pubblica istruzione né all’Assessorato di riferimento”.

“Rinnovo la fiducia nei confronti dell’assessore Tesone, alla quale esprimo anche solidarietà per essere stata prima invitata in commissione trasparenza e poi accusata di essersi presentata. Il lavoro che l’aspetta nel settore è tanto. Mi auguro finiscano subito queste sterili polemiche che non aiutano l’impegno quotidiano dell’amministrazione per affrontare e risolvere i numerosi problemi della città”, ha concluso la sindaca Celentano.

"Un conflitto di interesse impossibile da non vedere”

Ma anche l’opposizione è tornata oggi sul caso. “In commissione trasparenza si è palesato un elefante nella stanza impossibile da non vedere” ha commentato il gruppo consiliare del Pd di Latina. “Un chiaro caso di conflitto di interessi. L’imbarazzo dell’assessora e della maggioranza è diventato evidente sempre ieri quando, messi difronte al fatto, hanno deciso di lasciare la seduta di commissione senza fare rientro riproponendo una prassi ormai consolidata della destra latinense: scappare per evitare il confronto - rincarano Valeria Campagna, Daniela Fiore, Leonardo Majocchi -. Ricordiamo, non ultima, la sgarbata fuga dal tavolo su Latina Capitale della Cultura nel momento in cui abbiamo chiesto di poter visionare il dossier della candidatura. Nel merito delle rivendicazioni delle lavoratrici della cooperativa – proseguono – sarà l’ispettorato del lavoro a pronunciarsi. Quello che ci preme è far emergere un dato politico impossibile da ignorare" chiosano Campagna, Fiore e Majocchi che tornano a chiedere "un passo indietro dell’assessora Tesone, quindi le dimissioni".

"L’assessora riconosce solo in commissione e a domanda precisa di essere lei l’interessata dal conflitto di interessi. È ovvio invece che sapesse da mesi e che proprio in ragione di questo suo conflitto dovesse stare lontana mille miglia da questo appalto, altro che esercitare pressioni sul dirigente per avere informazioni come dichiarato dallo stesso in commissione" ha commentato invece il capogruppo di Lbc Dario Bellini. "Non corrisponde poi al vero che il Comune non sia parte in causa perché abbiamo appreso che sono gli stessi ricorrenti (la madre della Tesone) ad aver richiesto un intervento dell’Assessorato (la figlia) contribuendo di fatto a ingigantire il cortocircuito politico-amministrativo colpevolmente creatosi. In ultimo, solo oggi, dopo lunghe settimane di silenzio assordante, la sindaca spende due parole per ‘blindare’ la sua assessora in evidente imbarazzo. Un brutto modo di rappresentare 'Latina, la città dei diritti' (così come recita il titolo del sito ufficiale del Comune)" conclude Bellini.


 

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