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Capitale della Cultura, fari puntati sulle spese per la candidatura di Latina

Il tema al centro della commissione Trasparenza di oggi. La presidente Coletta: “Mancano ancora alcuni elementi e una rendicontazione dettagliata. Ci aspettavamo di avere tutti i documenti"

Le spese sostenute dall’amministrazione comunale per la candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura per l’anno 2026 sono state al centro della seduta di oggi della commissione Trasparenza convocata dalla presidente Floriana Coletta. Una richiesta, quella dell’opposizione di venire a conoscenza delle spese per la candidatura del capoluogo pontino, che era stata avanzata subito dopo la cerimonia di proclamazione che aveva visto eleggere come città vincitrice L’Aquila. 

“Era doveroso – spiega la presidente Coletta – fare il punto sulle risorse impegnate dal Comune nel progetto di candidatura, per fornire ai consiglieri e ai cittadini risposte e massima trasparenza. Proprio con questo obiettivo si è affrontato l’argomento con l’assessora di riferimento Annalisa Muzio, con un dirigente e un Rup- responsabile unico del procedimento. Non è stato possibile però avere tutti i chiarimenti richiesti e sarà necessario affrontare di nuovo il tema in un’altra commissione”.

La presidente aveva infatti richiesto tutta la documentazione prodotta inerente al progetto della candidatura di Latina a Capitale della Cultura 2026, “comprensiva di tutta la rendicontazione delle spese sostenute dall’amministrazione in tutte le fasi di progettazione e presentazione”. Una parte della documentazione richiesta, delibere e determine pubblicate sull’albo pretorio, è stata messa a disposizione dei commissari via mail mentre un’altra parte, relativa alla presentazione della candidatura e alla redazione del dossier, è stata fornita solo questa mattina nel corso della seduta.  

“Dall’analisi degli atti ricevuti dai commissari – spiega ancora Floriana Coletta – risultano mancanti ancora alcuni elementi e in generale una rendicontazione dettagliata delle spese sostenute dall’amministrazione. Ci aspettavamo oggi di avere tutti i documenti necessari perché ritengo sia importante, su un tema così delicato, fare chiarezza. L’assenza di un assessore alla Cultura di riferimento  ha reso più complesso un necessario lavoro di raccordo delle risorse impegnate e sarà mia cura come presidente convocare un’altra commissione sullo stesso tema per analizzare i dati mancanti”.

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