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Qualità delle acque del mare, Lbc: “Nessun confronto. Una Commissione svuotata di contenuti”

Il gruppo consiliare di opposizione lamenta l’assenza durante la seduta dei rappresentanti della Giunta, degli uffici comunali e degli Enti preposti

Qualità dell’acqua del mare, pulizia dei canali e monitoraggio degli scarichi abusivi: erano questi i temi al centro della seduta della Commissione congiunta Trasporti, Turismo, Marina e Ambiente convocata per ieri in Comune a Latina. Una commissione che era stata richiesta anche dal gruppo consiliare di Lbc per fare il punto della situazione, alla luce dei dati di Goletta Verde, anche alla presenza degli enti interessati alla gestione e al monitoraggio delle acque. 

“Spiace invece constatare – commenta il consigliere e capogruppo di Lbc Dario Bellini – l’assenza del Consorzio di bonifica, dell’Arpa, della Provincia e degli uffici comunali, come pure dei rappresentanti della Giunta, a parte un fugace intervento iniziale dell’assessore riferimento, Gianluca Di Cocco, che poi ha dovuto lasciare la seduta per altri impegni. Una commissione di fatto svuotata di contenuti”. La discussione si è aperta analizzando il problema della qualità delle acque del mare, che non risulta inquinato secondo i dati dell’Arpa Lazio ma che per quasi l’intera stagione è stato caratterizzato da un colore marrone dovuto alla proliferazione di alghe. “Come si può combattere in modo positivo, attraverso i fatti, la presenza di questa sovraproduzione di alghe che poi porta ai fenomeni che si sono verificati quest’anno? Ci sono opere e progetti che oggi potrebbero rappresentare una risorsa per il nostro comune ma che devono proseguire o essere portati a termine. Faccio riferimento ad esempio all’impianto di fitodepurazione di via Massaro, che è necessario rimanga sempre attivo e in lavorazione per garantire il giusto livello di depurazione. E faccio riferimento anche ai tre impianti di fitodepurazione previsti dal progetto Rewetland, il cui studio di fattibilità è stato consegnato nel 2022 prevedendo che le opere fossero terminate e consegnate entro novembre 2023. Questo sicuramente non avverrà perché da mesi la politica non si interessa di queste risorse, dobbiamo quindi essere veloci e chiedere alla Provincia una rimodulazione che permetta di non perdere questa opportunità. La fitodepurazione è già una realtà in moltissimi luoghi e gettare al vento infrastrutture come quella di via Massaro o opere in cantiere come gli impianti di Rewetland sarebbe un peccato per la salvaguardia del nostro mare”.

“Mi sarei aspettata la presenza della Provincia e del Consorzio – ha aggiunto anche la consigliera Loretta Isotton – per un confronto veramente completo su questi temi. Proprio la Provincia tra l’altro aveva avviato sul territorio un percorso per il contratto di costa, nato per volontà della Regione Lazio per rispondere all’esigenza di monitorare il nostro mare. Quel percorso, allargato al coinvolgimento di tutti gli enti interessati, aveva consentito di raccogliere materiale e dati e di produrre documentazioni. Tutto era quindi già avviato e sarebbe inutile ricominciare da capo un lavoro. Si era fatto il punto su canali e fiume e sulle criticità maggiori dei territori costieri.  Dobbiamo infatti ricordare che una grossa componente di inquinamento che arriva al mare è causato dai canali, spesso attraverso le falde o sversamenti di aziende e abitazioni. Si farebbe presto a fare un censimento: laddove non ci sono fogne pubbliche dobbiamo capire cosa succede. Invito quindi l’amministrazione ad essere efficace, proponendo soluzioni, una delle quali potrebbe essere rappresentata appunto dalla fitodepurazione per aziende o gruppi di case private”.

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