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Coronavirus Lazio: al lavoro per far ripartire agricoltura, pesca, lattiero-caseario e agriturismo

Presentato in Commissione regionale un documento per la ripartenza nei settori strategici dell'economia

In Regione si lavora per supportare e far ripartire l'economina di alcuni comparti, duramente colpitoi dal Coronavirus. L'assessore alle politiche agricole Enrica Onoralti ha presentato in sede di Commissione un documento contenente alcune proposte relative a diversi settori strategici per l'economia.

"Abbiamo inserito tra i diversi punti - spiega l'assessore - la rimodulazione/riduzione delle quote contributive previdenziali per i mesi di marzo e aprile per i datori di lavoro e i lavoratori nei comparti dell’agricoltura, pesca, floricolo; il riconoscimento, per i soggetti esercenti attività d’impresa, di un credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di locazione per immobili rientranti nella categoria catastale delle attività agrituristiche per il perdurare del periodo di emergenza e terreni agricoli per i mesi di marzo e aprile 2020, analogamente a quanto è stato previsto per gli immobili rientranti nella categoria catastale negozi e botteghe;  l’introduzione del buono "Spesa-sospesa" per pre-acquistare (a prezzi convenienti rispetto a quelli correnti di mercato) i prodotti agroalimentari per generare un flusso di liquidità immediato per le aziende e risparmio per i consumatori; prevedere immissione di liquidità attraverso “voucher” di importo non superiore a 10mila euro per la copertura, totale o parziale, dei costi sostenuti per l’espletamento degli adempimenti periodici di natura contabile e fiscale, per gli adempimenti inerenti ai lavoratori imbarcati nonché quelli relativi a servizi tecnici di supporto alla gestione dell’attività̀ d’impresa; l’ipotesi di un fondo “antifallimento” per quanti sono nelle condizioni oggettive di doverlo dichiarare ma, al tempo stesso, vogliono scongiurare tale ipotesi; un fondo speciale per le industrie lattiero-casearie o caseifici che garantiscono il ritiro di latte italiano con cui si indennizzano agli stessi le spese di stoccaggio per il congelamento del prodotto o i costi dell’eventuale smaltimento; misure a sostegno della pesca come l’alleggerimento temporaneo della pressione fiscale e contributiva per le imprese della pesca professionale, in acque marittime, interne e lagunari; misure a sostegno del vino tra cui la vendemmia verde, la distillazione o il pegno rotativo; interventi a sostegno del settore agrituristico, pensiamo a: voucher o incentivi alla clientela potenziale per soggiorno nella propria provincia o regione di residenza, contributi di settore alle strutture per l’acquisto di dispositivi atti a garantire la sicurezza e il distanziamento sociale.

Superata l’emergenza - conclude la Onorati - sarà sicuramente auspicabile una campagna pubblica di comunicazione massiccia per incentivare l’acquisto del Made in Italy e il turismo rurale. Una campagna mirata e della durata di più settimane.

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