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Venerdì, 26 Aprile 2024
Le iniziative

“Dalla violenza si può uscire basta chiedere aiuto”: il messaggio ai giovani per il 25 novembre

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne due eventi nel capoluogo con protagonisti i ragazzi organizzate dall’Arma dei carabinieri con Soroptimist e Centro Donna Lilith di Latina. Parola d’ordine “prevenzione”

Sono due gli appuntamenti in programma a Latina in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ed entrambi sono rivolti in particolare ai più giovani perché è anche, e soprattutto, da loro che si deve partire nel cammino, non certo semplice, della prevenzione dei reati di genere. Gli eventi sono stati presentati questa mattina presso il Comando provinciale dei carabinieri nel corso di una conferenza stampa. 

Gli eventi a Latina

Il doppio appuntamento si inserisce nell’ambio della seconda edizione del progetto “Donne, una Rete per uscire dalla violenza”. Si parte mercoledì 24 novembre con il convegno aperto ai ragazzi delle scuole superiori di Latina alle 10 presso la curia vescovile organizzato proprio dal Comando provinciale dei carabinieri in collaborazione con Soroptimist International Club di Latina, Centro Donna Lilith di Latina, e il contributo dei Licei Majorana e Manzoni. L’incontro prevede la partecipazione di qualificati referenti che costituiscono la Rete Antiviolenza e la testimonianza di una donna che in passato è stata vittima di violenze e la cui storia “a lieto fine” può essere importante per i ragazzi. Supportata dalla Rete, la donna interagirà con gli studenti per un momento di forte impatto, ma anche di importante condivisione. Il secondo appuntamento è il giorno successivo, il 25 novembre, alle 18 con la “Notte Arancione”, una serata all’insegna della musica e delle arti organizzata dagli stessi partner con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Latina. Nel piazzale antistante il Comando provinciale dei carabinieri, illuminato di arancione, verrà allestito un palco sul quale si esibiranno alcune band e cantanti degli Istituti superiori di Latina, in un concerto che vedrà come ospite speciale la show girl Matilde Brandi che, con il suo corpo di ballo e una cantante di X Factor, arricchirà l’evento con uno spettacolo a tema. La doppia iniziativa, come ha spiegato il comandate provinciale dei carabinieri, il colonnello Lorenzo D’Aloia, si inserisce nel solco tracciato con l’incontro sul tema organizzato in occasione della Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo scorso. “Con queste iniziative è importante parlare soprattuto ai ragazzi, ai più giovani.  Loro sono attenti e sensibili a questi temi e non è un caso se dopo il convegno di marzo ci sono state tantissime segnalazioni da parte dei donne ed è quindi importante proseguire questo percorso della Rete”. 

“Tutti chiamati a fare la nostra parte in un’azione di prevenzione”

“E’ un lavoro importante quello che arriva da questa provincia e dalla Rete Antiviolenza simbolo di una sinergia che ha elementi di unicità e strategicità che può contare sull’importante collaborazione e coinvolgimento anche dell’Arma dei carabinieri in chiave preventiva accanto all’associazionismo sociale e di settore. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte in un’azione orientata al prevenire per non arrivare troppo tardi” ha detto l’assessore regionale alle Pari Opportunità Enrica Onorati nel presentare i due eventi del 24 e 25 novembre. “Come Regione siamo in campo 365 giorni l’anno nel contrasto alla violenza di genere ma momenti come questi vanno accompagnati e ai più giovani, alle loro famiglie, dobbiamo dire che dalla violenza si può uscire. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare e tutti, Istituzioni, Enti, la stampa e i cittadini, dobbiamo fare la nostra parte”. Lasciando poi spazio a qualche dato, ricorda l’assessore Onorati, “in questi nove anni sono state quadruplicate le strutture passando da 8 centri antiviolenza a 35 nel Lazio dove ci sono 15 case rifugio”. Più specificatamente nella provincia l’impegno è nel coprire anche altre zone della territorio oltre al capoluogo e al distretto Lt2, con la collaborazione delle Amministrazioni, con nuovi centri antiviolenza nella zona dei Lepini, in particolare a Sezze e Priverno, e nel sud con un centro anche a Gaeta, mentre Cisterna si è resa disponibile per la realizzazione di una casa rifugio; case rifugio, di cui non solo la provincia ma tutta la regione ha necessità. 

La campagna “Reed the signs” di Soroptimist

Tra i partner che collaborano alla due giorni di iniziative anche Soroptimist International Club di Latina rappresentato dalla presidente Celina Mattei. “I nostri progetti nascono quasi tutti da protocolli d’intesa che vengono formalizzati con Enti e Istituzioni, tra cui quello del novembre 2019 con l’Arma dei carabinieri, con l’obiettivo di rafforzare l’azione istituzionale nel contrasto alla violenza sulle donne. Quest'anno - ha spiegato Mattei - la campagna di Soroptimist è impostata sul tema del ‘Reed the signs’, che significa leggi i segnali e punta su una sorta di prevenzione domestica. La donna deve imparare a leggere quei segnali che potrebbero sfociare in una violenza domestica per trovare la forza di troncare la relazione e denunciare chiamando il numero verde 1522". Più specificatamente in riferimento ai due appuntamenti di Latina Mattei ne sottolinea la valenza perché "testimoniano l’importanza del coinvolgimento dei ragazzi nella consapevolezza che con loro può partire una rivoluzione culturale e gentile”. 

Parola chiave “prevenzione”, ma fatta tra i giovani 

“Prevenzione” è stata la parola chiave dell’intervento di Francesca Innocenti del Centro Donna Lilith. “Tutti sappiamo che quello della violenza di genere è un fenomeno culturale e quindi se dobbiamo agire sul fenomeno e fare un atto di prevenzione dobbiamo intervenire sulle generazioni più giovani, quindi su ragazzi e ragazze. Dobbiamo parlare con loro”. L’età media di donne vittime di violenza si sta progressivamente abbassando anche in provincia con casi che toccano anche la fascia di giovani tra i 18 e i 24 anni. “E’ importante organizzare questa due giorni - ha detto ancora Innocenti -, il primo evento è un momento di riflessione con una donna che aveva voglia di raccontare la propria storia vincente. Perché i ragazzi hanno bisogno di conoscere anche storie come queste. I ragazzi devono sapere che si può chiedere aiuto, che le persone che compongono la rete sono lì per aiutare. E’ importante per questo agire con fasce di età sempre più giovani ed ecco perché è fondamentale collaborare con le scuole. Attraverso questa storia vedremo come una rete si attiva su un caso lasciando spazio ai ragazzi e alle ragazze perché devono tornare a casa senza dubbi. L’appuntamento del 25 novembre, poi, con il concerto vedrà invece ogni singolo artista lanciare un suo messaggio. Perché ci sono giovani che vogliono impegnarsi e vogliono esporsi”. 

"Dalla violenza si può uscire basta chiedere aiuto"

Il messaggio che vuole essere lanciato con la doppia iniziativa è quindi quello che “dalla violenza si può uscire basta chiedere aiuto”. Facendo parlare i numeri, dal 1 gennaio al 30 settembre, nel solo distretto Lt2, secondo i dati forniti dal Centro Donna Lilith di Latina, 131 donne hanno iniziato un percorso di fuoriuscita dalla violenza, mentre sono state 220 le segnalazioni; nel distretto Lt1 di Aprilia sono invece circa 90 le vittime che hanno iniziato il loro percorso. Dal 2003 nella provincia di Latina c’è una sola casa rifugio con 7 posti letto e normalmente in tutto l’anno è sempre a piena capienza per questo nel 2021 ben 41 nuclei sono stati collocati fuori regione; una boccata di ossigeno arriva dalle due strutture di semi-autonomia gestite sempre dal centro Donna Lilith a Latina scalo che permettono quello che viene definito un “turn over”: nel momento in cui è terminata la temporanea emergenza dovuta alla pericolosità del maltrattamento che ha portato a mettere in protezione la vittima, e con un minimo di autonomia economica della stessa, la donna viene trasferita nelle strutture di semi autonomia dove da un lato lei può continuare il percorso di rielaborazione dei vissuti violenti e dall'altro permette di recuperare posti letto nelle case rifugio.

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