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L'inziativa

Accrescere nei giovani la fiducia nei progressi della scienza, ecco il progetto “Fattore J”

Il progetto promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Janssen Italia; coinvolti anche gli studenti dell’IIS San Benedetto di Latina

Sono stati rpesentati ieri, nel corso di un incontro al liceo classico e linguistico Immanuel Kant di Roma, i risultati della terza indagine tematica curata dall’Università di Siena, da cui emerge il ruolo positivo di una corretta informazione scientifica per orientare i comportamenti degli adolescenti verso scelte di salute circolare che rientra nell'ambito del progetto Fattore J promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson con sede produttiva a Latina, volto proprio ad accrescere nelle giovani generazioni la fiducia nei progressi della scienza. Sono stati oltre 9.000 gli studenti di 109 scuole in 16 Regioni che in questi mesi hanno preso parte alle sessioni formative del progetto tra cui anche l'IIS San Benedetto di Latina.

Per l’evento territoriale di Fattore J, sono stati presentati, come detto, i risultati della ricerca esplorativa realizzata dal Dipartimento di Economia politica e Statistica dell’Università degli Studi di Siena. L’evento ha offerto anche l’occasione per un confronto tra gli studenti e la rete multisettoriale del progetto: ben tredici Associazioni Pazienti, due partner scientifici, Università Campus Bio-Medico di Roma e Università di Siena, e tre partner istituzionali, Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), VaccinarSì e Società Italiana di Farmacologia (SIF). Al centro della giornata il ruolo del racconto di cura, fatto di una corretta conoscenza scientifica, per orientare comportamenti responsabili nel rispetto del benessere e della salute di tutti. Dall’indagine è infatti emerso che ben 2 adolescenti su 3 dichiarano di essere attenti alla propria salute fisica e mentale. Secondo 4 ragazzi su 5, inoltre, la ricetta per rimanere in buona salute si compone di un'alimentazione equilibrata, l'attività fisica e i rapporti sociali.

Al confronto hanno partecipato Elisabetta Durantini, dirigente scolastico del liceo “I. Kant” di Roma; Loretta Mameli, Patient Engagement Lead and Pipeline Execution Lead Italy, Janssen Italia; Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale. Dopo le prime due ricerche che hanno esplorato i cambiamenti negli stili di vita durante la pandemia e la fiducia nelle istituzioni, la terza indagine tematica esplora come l'informazione scientifica (articoli, pareri, opinioni) influenzi i comportamenti degli adolescenti nelle scelte di “salute circolare”, tenendo conto anche degli atteggiamenti legati ad altri aspetti della sostenibilità integrale, come alimentazione, spreco delle risorse ecc. Dalla ricerca emerge con chiarezza quanto i giovani siano più inclini a modificare i propri comportamenti se esposti a informazioni scientifiche affidabili e verificate, anche se riguardano campi come l'abbigliamento o la moda da sempre rivendicati come spazi di totale autonomia. Una generazione che sta crescendo aperta ai valori della sostenibilità integrale.

"In questi due anni abbiamo visto il progetto crescere e diventare sempre di più uno spazio di confronto e crescita, in un momento difficilissimo per le nuove generazioni, isolate dal perdurare della pandemia - ha detto Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale -. Siamo riusciti a trasformare anche le indagini tematiche in uno strumento dinamico e vivo di ascolto, per dare voce agli adolescenti.  Abbiamo scelto di sostenere la scienza e la ricerca con la formazione e una comunicazione sana, capace di mettere insieme l'empatia del racconto di cura con una corretta informazione scientifica”. “È partendo dalla corretta conoscenza che si rimuovono gli ostacoli e si vincono le resistenze verso tematiche apparentemente complesse come quelle scientifiche - ha poi aggiunto Loretta Mameli, Patient Engagement Lead and Pipeline Execution Lead Italy -. Ecco perché teniamo molto al progetto Fattore J che offre ai giovani i mezzi e le competenze utili a comprendere e interpretare al meglio la realtà. Speriamo di riuscire a dare ai ragazzi qualcosa in più, che vada anche oltre le nozioni che trovano sui libri di testo. Vogliamo che le generazioni più giovani siano parte attiva nella costruzione di un futuro migliore perché ci stanno dimostrando di avere una grande proattività nella costruzione di un mondo diverso e più consapevole”.


 

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