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La cerimonia

Latina festeggia i suoi 89 anni, sindaco Coletta: “Dalla mescolanza nasce la nostra identità”

Le celebrazioni in piazza del Quadrato dove il primo cittadino ha deposto una corona d’alloro davanti al Monumento al Bonificatore. Ricordato anche Antonio Pennacchi

Si sono svolte questa mattina le celebrazioni per l’89° anniversario dell’inaugurazione della città di Latina, già Littoria. Un calendario di eventi ed iniziative che si è aperto alle 9.30 con il tradizionale corteo partito da piazza del Popolo e arrivato in piazza del Quadrato. Qui il sindaco Damiano Coletta ha deposto una corona d’alloro davanti al Monumento al Bonificatore, alla presenza del prefetto Maurizio Falco, delle autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche.

“Per me è sempre una grande emozione e un grande onore continuare ad indossare la fascia tricolore come rappresentante della città in cui sono nato e cresciuto - ha detto il sindaco Coletta in apertura de suo discorso -. Questa è sempre un’occasione per fare un bilancio. E’ stato un altro anno duro durante il quale abbiamo dovuto affrontare ancora i disagi ed il dolore di una emergenza dalla quale ancora non siamo usciti. La nostra comunità ha saputo affrontarla con grande dignità e senso di responsabilità” ha aggiunto il primo cittadino che ha voluto ribadire l’importanza di valori come quelli della sanità e della ricerca “che ha ci permesso di disporre di un’arma importante come quella della vaccinazione che si conferma una forma di rispetto verso se stessi e verso gli altri e una garanzia della libertà della comunità”. Un pensiero è stato rivolto a quanti nel corso di questo anno hanno perso il lavoro, soprattutto alle donne, e al mondo della scuola e agli studenti per tutte le difficoltà che hanno dovuto affrontare in questi quasi due anni di pandemia.

“La nostra comunità ha saputo resistere” ha detto ancora il primo cittadino citando Papa Francesco: “‘per resistere bisogna esistere’. Questa comunità esiste perché ha una sua identità che mano a mano è cresciuta nel tempo e che ha messo al centro la persona. Latina ha saputo essere solidale, generosa, ha saputo non lasciare indietro nessuno. Ha saputo includere, accettare le diversità perché nella commistione delle diversità c’è il valore aggiunto e la sintesi della nostra storia. Qui sono venuti lavoratori da tutte le parti d’Italia, dal Friuli, dal Veneto, dall’Emilia Romagna e qui hanno turbato rifugio i profughi dall’est Europeo. Latina ha saputo essere accogliente, un porto sicuro e da questa mescolanza nasce la nostra identità che sa mantenere le proprie radici. E questo è la nostra storia”.

“Ci avviciniamo ora al centenario; nel 2032 compiremo 100 anni. La strada è tracciata, ed è basata sull’innovazione, sulla transizione ecologica, sulla ricerca, la sanità, l’inclusione” ha poi concluso il sindaco Coletta guardando alla Latina del futuro. “Una Latina universitaria, una Latina smart, sostenibile, inclusiva, solidale, città della modernità e dei diritti”. 

Durante il suo discorso il sindaco Coletta ha ricordato anche Antonio Pennacchi, “il nostro cantore”, prematuramente scomparso il 3 agosto di quest’anno. L’evento è stato accompagnato dalle note musicali della banda “Gioachino Rossini” che ha concluso l’esibizione con l’esecuzione di “Bella Latina”

Alle 12 sempre nell’ambito delle celebrazioni all’interno della Sala Enzo De Pasquale c’è stata la conferenza di presentazione dell’inventario online dell’archivio storico comunale, una iniziativa curata dall’Archivio di Stato di Latina in collaborazione con il Comune.

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