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Sabato, 27 Aprile 2024
Scuola

Dimensionamento scolastico, l'allarme della Gilda: rischio chiusura per 37 istituti del Lazio

La coordinatrice del sindacato di Latina annuncia interventi in Provincia per scongiurare nuovi accorpamenti delle scuole della provincia di Latina

"Nei prossimi due anni il Lazio potrebbe perdere 37 istituti scolastici". L'allarme è lansciato dalla coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina Patrizia Giovannini. Potrebbe essere questo infatti l'effetto di quanto previsto in tema di dimensionamento scolastico nell’ultima Legge di Bilancio. Stando alle nuove disposizioni normative, sul piano livello nazionale si arriverà a un taglio di 874 autonomie scolastiche, con una riduzione di spesa per l’istruzione scolastica pari a 4,11 miliardi di euro. I nuovi tagli di sedi e di organico produrranno effetti principalmente dall'anno scolastico 2024-2025 ma le conseguenze potrebbero vedersi  già a partire dal prossimo.

Il Lazio è fra le regioni che saranno più penalizzate dagli accorpamenti, insieme a Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna. "In provincia di Latina - spiega Giovannini - sono a rischio fusione tutti gli istituti al di sotto dei 600 alunni. Penso, per esempio, all’Einaudi-Mattei, all’istituto agrario San Benedetto o ad altre scuole superiori che hanno già perso diversi iscritti a causa della denatalità e della dispersione scolastica, fenomeni che saranno in aumento nei prossimi anni. La drastica riduzione del numero di scuole voluta dal Governo comporta un taglio di tutto il personale, a cominciare dai dirigenti scolastici. Ciò avrà una ricaduta pesante sulla qualità dell’offerta formativa e, in generale, sull’efficacia pedagogica del lavoro degli insegnanti e sul benessere degli studenti. Soprattutto non risolverà l’annoso problema delle classi pollaio: anche nella nostra provincia tanti alunni continueranno ad avere tra i 27 e 31 compagni di classe. Ci auguriamo che la Provincia non sia così solerte nell’ottemperare quanto previsto dalla Legge di Bilancio e dalle direttive europee e che consideri la realtà territoriale senza imporre fusioni tra istituti, da cui deriverebbero i tagli agli organici e l’accorpamento delle classi".

La Gilda si dice pronta a intervenire nelle prossime riunioni in Provincia per salvaguardare in particolare la specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani e nelle isole, dove il calo di iscrizioni e il tasso di abbandono scolastico sono già allarmanti. "Denunceremo le criticità anche attraverso lo strumento delle interrogazioni parlamentari – annuncia Giovannini – affinché sul nostro territorio non ci siano fusioni né la creazione di nuove mega scuole. Sarà importante mantenere lo status quo perché, per effetto degli accorpamenti e dei tagli operati negli anni con il dimensionamento della rete scolastica, la nostra provincia non ha più direzioni didattiche autonome né istituti superiori autonomi. Latina ha già dato".

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