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Il caso

Disabilità: primo Comune condannato per condotta discriminatoria

L'Associazione Luca Coscioni aveva promosso il ricorso per la mancata approvazione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche

Il tribunale di Roma ha condannato il Comune di Pomezia per condotta discriminatoria collettiva nei confronti di persone con disabilità per la mancata adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) e per la presenza appunto di numerose barriere architettoniche e sensoriali presenti sul territorio, che impediscono a persone con ridotta o impedita capacità motoria di accedere o transitare in molti luoghi o spazi pubblici.

A darne notizia è l'Associazione Luca Coscioni che aveva presentato il ricorso e che ora sottolinea come il tribunale di Roma, con un'ordinanza senza precedenti, ha stabilito per la prima volta che la mancata approvazione del Peba da parte delle amministrazioni comunali rappresenta una condotta discriminatoria attuata in forma collettiva nei confronti delle persone con disabilità. Per il Tribunale infatti il Comune di Pomezia ha adottato il Piano con notevole ritardo, solo a maggio 2022, il che non gli ha consentito di procedere alla ricognizione delle barriere architettoniche presenti sul suo territorio e alla conseguente programmazione degli interventi volti alla loro rimozione. "Tale ritardo - scrive la giudice che ha emesso la sentenza - "incide sui diritti dei disabili, con realizzazione di una condotta da parte dell'amministrazione comunale in concreto svantaggiosa e discriminatoria per gli stessi". 

"Nel corso del giudizio - spiega in una nota l'associazione - è stato inoltre accertato che all'interno del comune di Pomezia alle persone con disabilità non viene garantita la totale accessibilità di numerosi luoghi e spazi pubblici, ciò a causa della presenza delle barriere architettoniche indicate nelle perizia redatta dall'architetto Paolo Moscogiuri. Una situazione che per il Tribunale è fonte di grave discriminazione nei confronti delle persone con ridotta o impedita capacità motoria. Il Comune di Pomezia è stato dunque condannato a cessare il comportamento discriminatorio mediante la rimozione entro il 30.12.2023 delle barriere architettoniche indicate nel ricorso, previa adozione, entro il 30.06.2023, di un piano di rimozione delle stesse da adottare sentita l'Associazione Luca Coscioni". "E' la prima condanna per condotta discriminatoria emessa in Italia nei confronti di un Comune a causa della mancata adozione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche - dichiarano l'avvocato Alessandro Gerardi e Giuseppe Di Bella, entrambi Consiglieri Generali dell'Associazione Luca Coscioni - Nonostante la legge imponga a tutte le amministrazioni comunali di dotarsi di un Peba, ad oggi sono pochissimi gli enti locali che lo hanno fatto. Grazie a questa ordinanza emessa dal Tribunale di Roma, da oggi sarà dunque possibile rivolgersi alla giustizia civile per costringere i Comuni a monitorare e a censire tutte le barriere architettoniche e sensoriali presenti sui loro territori e a programmare nel tempo gli interventi necessari alla loro rimozione".

L’Associazione Luca Coscioni si batte da anni per la libertà di tutte le persone disabili, attraverso numerose attività, iniziative e campagne che è possibile scoprire con un clic alla segente pagina tematica: https://www.associazionelucacoscioni.it/cosa-facciamo/diritti-dei-disabili/

A questo link, informazioni utili per scaricare la App “No barriere”: https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/scarica-la-app-no-barriere/

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