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Qualità della vita: Latina all’82esimo posto. La provincia pontina è ultima nel Lazio

I dati del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021 di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni: la provincia di Latina guadagna tre posizioni rispetto ad un anno fa

Latina guadagna tre posizioni ma resta comunque nella parte bassa della classifica sulla qualità della vita. E' quanto emerge dal rapporto sulla “Qualità della Vita in Italia 2021” redatto da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Nella classifica che vede interessate 107 province, quella pontina si piazza all’82esimo posto.

La classifica nel Lazio

E’ proprio Latina nel Lazio a far registrare la performance peggiore; fa poco meglio di lei Frosinone che si piazza all’80esimo posto guadagnando però 7 posizioni rispetto allo scorso anno; al 70esimo c’è Viterbo meglio di 14 posizioni rispetto ad un anno fa e al 64esimo c’è poi Rieti che di posizioni però ne perde ben 27. Infine la Capitale, che si piazza al 54esimo posto, quattro più in basso rispetto all'edizione 2020 del report.

La classifica di tutto il Paese

A trionfare nella classifica è la provincia di Parma che conquista la vetta e un anno fa era 39esima. Oltre a quella di Parma, sorprendono anche le scalate di Bolzano (dall'ottava alla terza posizione), Bologna (era 27esima ora è quarta) e Milano, che guadagna quaranta posizioni (dalla 45esima alla quinta), così come Trieste (al settimo posto dal 40esimo). Non da meno il salto che ha fatto Firenze: da 31esima a sesta. A chiudere è Crotone, che scivola solo di una posizione rispetto allo scorso anno. In fondo alla classifica anche Napoli, penultimo posto, (era al 103esimo posto), Foggia, che risale due posizioni, e Siracusa, stabile. A perdere maggior quota è Taranto (da 94esima a 103esima).

L’analisi

Quello che emerge dal report di quest’anno, è che a scalare la classifica nel 2021 sono state le grandi province, al contrario delle realtà più piccole, e non solo quelle del Sud, che sembrano quest’anno scivolare lungo un piano molto inclinato. Tra le province che perdono maggiori posizioni troviamo infatti Como, L’Aquila, Belluno, Udine, Varese, Rovigo, Prato, Benevento, Fermo, Rieti e Nuoro. “Il motivo di questo sconvolgimento è duplice - si legge su ItaliaOggi -: da una parte le metropoli hanno dimostrato di saper affrontare meglio la pandemia da Covid-19, tanto che, pur essendo state nel 2020 penalizzate da questa emergenza, nel 2021 hanno saputo riprendersi con maggior rapidità, dimostrando una resilienza più accentuata rispetto a quella dei centri di minori dimensioni. Il secondo motivo è metodologico: ci si è accorti infatti che la classifica degli anni scorsi finiva per sovrappesare un indicatore, quello della Popolazione (che contiene le classifiche di densità demografica, emigranti, morti in percentuale, immigrati, istruzione, nati vivi in percentuale, e numero medio dei componenti della famiglia) rispetto a tutti gli altri e si è deciso quindi di ridimensionarlo attribuendogli un peso uguale o di poco superiore ad Affari e lavoro, Ambiente, Sicurezza, Salute, Tempo libero e Reddito: probabilmente anche questo ha contributo a migliorare la posizione dei grandi centri rispetto ai piccoli”.

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