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Latina punta sull’Università: ecco il nuovo corso in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche

Dal prossimo anno il nuovo corso di laurea nella sede distaccata di Latina. La presentazione

E’ pronto a partire a Latina il nuovo corso di laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche dell’Università La Sapienza. Un progetto nato e concluso nell’arco di due anni e che ha avuto un’importante accelerazione proprio negli ultimi 12 mesi. Il corso è stato illustrato oggi duranteuna conferenza stampa a cui hanno preso parte il sindaco Damiano Coletta e l’assessore alle Politiche Giovanili Cristina Leggio insieme al professor Carlo Della Rocca, preside della Facoltà di Farmacia e Medicina dell'Università La Sapienza, al professor Bruno Botta, direttore del Dipartimento di Chimica e Tecnologie del Farmaco dell'Università La Sapienza e alla professoressa Mariangela Biava, presidente del Corso di Laurea in Farmacia dell'Università La Sapienza.

“Oggi è un giorno importante - ha detto in apertura di conferenza il sindaco Coletta -. La provincia pontina è il secondo polo chimico-farmaceutico italiano, istituire questo corso di laurea colma un vuoto ed è un’opportunità”. Di opportunità ha parlato anche l’assessore Leggio che ha puntato l’attenzione sull’importanza del dialogo costruttivo e strutturato che si rafforza tra istituzioni e territorio. “Un’opportunità per i giovani - ha spiegato - che hanno la possibilità di costruire il proprio percorso di crescita professionale nel loro territorio, ma anche per le imprese che possono avere qui le risorse e le competenze da includere nel ciclo produttivo come anche per sviluppare la ricerca”.

“Iniziare un nuovo corso di laurea non è una cosa facile perché prevede dei tempi che in questo caso sono stati bruciati - ha detto il professor Della Rocca -. Il corso di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche è stata una scelta ambiziosa perché ci ha permesso di portare la seconda laurea magistrale a ciclo unico sul territorio. Il polo universitario pontino ha una vocazione fortemente territoriale e il contributo che può dare non è solo quello formativo ma anche di attrazione perché chi viene qui lo fa per scelta e non più per necessità. E immagino che sarà così anche per questo nuovo corso e per le sue caratteristiche che impareremo anche a conoscere e a costruire insieme in questi anni, ascoltando anche le esigenze del territorio”. 

Di “un percorso semplice” ha parlato il professor Botta, “perché tutti procedevamo verso lo stesso obiettivo e perché i tempi erano maturi. Siamo in un territorio particolare e cosa possiamo offrire di diverso? Innanzitutto la possibilità di poter interagire con il polo industriale, poi la tesi di laurea sperimentale che potrà essere sviluppata direttamente all’interno delle industrie e nei laboratori che possono essere realizzati anche all’interno delle stesse aziende. Siamo nel posto giusto, nel momento giusto e con le persone giuste”. 

Dell’importanza "dell’interazione tra studenti e aziende del territorio da un lato e dell’esigenza delle stesse aziende di avere una realtà universitaria di alta specializzazione" ha parlato anche la professoressa Biava che ha illustrato in chiusura di conferenza come si concretizzerà il nuovo corso di laurea. A numero chiuso (50 posti a Latina e 200 a Roma), prevede un test il prossimo 14 settembre. Sono 300 i Cfu necessari per il conseguimento del titolo che si possono ottenere con 26 esami obbligatori (12 di base e 14 caratterizzanti). “C’è una perfetta multidisciplinarità in questo corso - ha spiegato -: si parte dalla Chimica di base e dalla Biologia di base per poi andare a sviluppare nei vari insegnamenti in maniera più specialistica e caratterizzante”. Sono poi previsti un esame di Matematica, uno di Fisica e un’idoneità di Inglese più tre esami opzionali. La prova finale è costituita da una tesi sperimentale da 30 Cfu che si può svolgere presso laboratori dell’Ateneo o di enti ospedalieri, aziende del settore farmaceutico, strutture universitarie della Comunità Europea o altri enti di ricerca pubblici. Diversi gli sbocchi per i laureati che potranno svolgere le loro funzioni presso industrie chimico-farmaceutiche, cosmetiche e dietetiche; laboratori di controllo dei medicinali e dei prodotti per la salute; enti di farmacovigilanza, clinical monitoring e registrazione di farmaci e presidi medico-chirurgici; farmacie sul territorio nazionale dopo il conseguimento dell’abilitazione professionale; direzione di laboratori chimici e tossicologici.

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