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Cronaca Aprilia

Piantagione di marijuana nel terreno vicino casa, gli arrestati negano le accuse

Interrogatorio di garanzia per le cinque persone di Aprilia colpite da ordinanza cautelare per spaccio di stupefacenti

Interrogatorio di garanzia per le cinque persone di Aprilia colpite da ordinanza di custodia cautelare perché sospettate di avere messo in piedi una organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti con la coltivazione di marijuana in un terreno alla periferia della città. 

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, hanno in effetti portato a scoprire centinaia di piante di marijuana,  nascoste da una fitta vegetazione con irrigazione automatica e un capanno trasformato in locale adibito alla coltivazione di altre piante con un sistema di illuminazione per ricreare le fasi solari e alcuni grossi cani da guardia a controllare il tutto. In carcere sono finiti Roberto e Luca Mirabilio, padre e figlio, mentre per altre tre persone sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Interrogati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese i due Mirabilio, assistiti dall’avvocato Alessia Vita, hanno risposto alle domande del magistrato ed hanno smentito il coinvolgimento in alcuni dei fatti a loro contestati nell’ambito di un’operazione che in realtà ha preso il via lo scorso anno dopo il primo arresto di Roberto Mirabilio, arresto che ha dato il via ad ulteriori controlli a distanza di mesi grazie ad alcune intercettazioni. La difesa ha chiesto per entrambi gli arresti domiciliari.

Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere invece le altre tre persone assistite dagli avvocati Alessia Vita e Sandro Marcheselli. Sulle istanze di revoca della misura cautelare il gip si è riservato di decidere.

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