Estorsioni e intimidazioni mafiose con fucili e bombe a mano tra Aprilia e Pomezia: tre condanne
I giudici di Velletri hanno inflitto 6 anni e otto mesi a Patrizio Forniti, 6 anni a Giampiero Gangemi e un anno e otto mesi a Mirko Morgani
Si è concluso con tre condanne il processo davanti al Tribunale di Velletri per le estorsioni con metodo mafioso ai danni di alcuni imprenditori nel territorio tra Aprilia e Pomezia.
I giudici hanno condannato Giampiero Gangemi di Aprilia a sei anni di reclusione, Patrizio Forniti di Anzio a sei anni e otto mesi, Mirko Morgani di Aprilia a un anno e otto mesi con la sospensione condizionale della pena. Per gli stessi fatti è già stato condannato, con sentenza passata in giudicato, a sette anni e due mesi il fratello di Giampiero, Sergio Gangemi. Per Giampiero Gangemi e Forniti il Tribunale ha anche decretato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena. I fatti oggetto del procedimento penale risalgono al periodo compreso tra gli anni 2012 e 2016. Secondo l’accusa e gli investigatori della Dda gli imputati avrebbero organizzato una serie di attentati a danno di due imprenditori e delle loro famiglie, una di Aprilia e una di Torvajanica, che avevano ottenuto un prestito di 13 milioni di euro dai fratelli Gangemi e furono costretti a restituirne 25 dietro minacce di ogni genere compresi alcuni colpi di pistola e anche di fucili di assalto e bombe a mano fatte esplodere davanti ad una palazzina di Aprilia. Le immagini riprese dalle telecamere si sono rivelate fondamentali per inchiodare i responsabili degli attentati, arrestati a giugno 2018. E anche il racconto dell’imprenditore vittima delle intimidazioni che alla fine ha deciso di denunciare i responsabili.
Nel corso dell'indagine è emerso come i due indagati abbiano avuto contatti con personaggi legati alla criminalità organizzata calabrese che, in alcuni casi, hanno addirittura preso parte ad alcuni incontri che hanno avuto luogo ad Aprilia e finalizzati a concordare con la vittima il piano di rientro delle somme di denaro pretese in maniera illegittima.
Sarà definita in sede civile l’entità del risarcimento per i Comuni di Aprilia e Pomezia che si sono costituiti parte civile nel procedimento per il danno arrecato all’immagine delle due città. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.