rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Terracina

L'impero dei ristoranti "Assunta Madre", in manette Johnny Micalusi

E' stato arrestato nella Capitale, insieme ad altre cinque persone, l'imprenditore di Terracina di 53 anni, titolare del locale di via Giulia amato dai vip e già noto per i suoi rapporti con esponenti della criminalità organizzata

E’ stato arrestato nella Capitale, in un’operazione, denominata "Nettuno", condotta dalla Squadra mobile della Questura di Roma e dei finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, Gianni Micalusi, conosciuto da tutti come “Johnny”, imprenditore di Terracina di 53 anni, titolare del noto ristorante romano Assunta Madre. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Roma, ha portato agli arresti di altri cinque persone (Adriano Nicolini - in carcere insieme a Johnny Micalusi, Vito Francesco Genovese, Luciano Bozzi, e i figli Lorenzo e Francesco Micalusi, tutti ai domiciliari). Tutti sono ritenuti responsabili di intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita. Nell’ambito della stessa operazione è stato sottoposto a sequestro il ristorante Assunta Madre, che aveva ospitato personaggi del mondo dello spettacolo e politici, due società di commercio di prodotti ittici, la Metro Fish e il Centro Ittico Laziale; una società di gestione di esercizi pubblici e ristorazione; tre conti correnti bancari intestati ai figli e a Vito Genovese; un appartamento a Roma e uno a Terracina, ufficialmente intestati ai due figli finiti oggi ai domiciliari.

LA STORIA. Nel mirino degli investigatori è finita la storia di Johnny Micalusi e la sua ascesa imprenditoriale. Micalusi era infatti già noto per reati associativi di natura anche mafiosa, reati contro il patrimonio, usura ed estorsione aggravata ed era stato già destinatario di misure di prevenzione a causa dei suoi rapporti, mai cessati, con esponenti di spicco della criminalità organizzata.
Micalusi si è dimostrato capace di costituire numerose e redditizie attività commerciali, tra cui i rinomati ristoranti con il marchioAssunta Madre”, effettuando svariati investimenti immobiliari, avendo però cura di intestare i beni a prestanome privi di risorse economiche per evitare di figurare come titolare effettivo, pur mantenendone saldamente la direzione.
Le indagini hanno permesso di accertare come l’imprenditore, grazie alla collaborazione dei propri figli, utilizzati come teste di legno, nonchè da professionisti che hanno garantito l’apporto tecnico necessario per realizzare un’articolata rete societaria, sia riuscito formalmente a non apparire quale titolare delle attività, sottraendo, in questo modo, parte delle proprie disponibilità economiche all’applicazione di provvedimenti di sequestro.

>>> IL VIDEO DELL'OPERAZIONE <<< 

I PRESTANOME. In particolare proprio il timore di ulteriori provvedimenti di prevenzione, ha indotto Micalusi a creare diverse società occultando la propria persona dietro una rigorosa intestazione fittizia delle quote sociali, di denaro e di beni immobili, in favore di familiari e di terzi di fiducia, come i figli Francesco e Lorenzo e l’imprenditore Genovese, pur essendo lui l’effettivo titolare e nel contempo ricoprendo di fatto la carica di amministratore della persone giuridiche a lui riconducibili. In queste operazioni si era avvalso del contributo del commercialista Luciano Bozzi e della figura di Adriano Nicolini, direttore di una filiale romana della Banca del Fucino.  Le illecite attività sono state realizzate in un contesto associativo in cui sono maturati dei rapporti qualificati e privilegiati intrattenuti dall’indagato con esponenti della criminalità organizzata, come emerso nel corso delle indagini da intercettazioni telefoniche e ambientali.

Sequestro ristorante Assunta Madre 6-2

L'IMPERO DEI RISTORANTI. In particolare, determinante nel disegno criminoso, è stato l’apporto fornito dal commercialista e dal direttore di banca, raggiunto dal provvedimento restrittivo per aver riciclato 888.244,36 euro, provento derivante dalle attività illecite dell’indagato che gli avevano consentito negli anni di espandersi anche oltre l’Italia, aprendo la catena di ristoranti Assunta Madre a Londra e a Barcellona e pianificando ulteriori espansioni in Europa. Come conferma il contenuto di alcune intercettazioni di Johnny Micalusi, da cui si evince che il successivo passo sarebbe stato: “…fare un’operazione a Montecarlo seria e importante..”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'impero dei ristoranti "Assunta Madre", in manette Johnny Micalusi

LatinaToday è in caricamento