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Cronaca

Aule inagibili in via Quarto, le rassicurazioni non bastano. Lettera aperta al sindaco Coletta

Dopo l'incontro di venerdì scorso, le famiglie chiedono comunque impegni concreti e, a pochi giorni dall'inizio del nuovo anno, tornano sulla vicenda della primaria Frezzotti

Nero su bianco i genitori degli alunni della primaria di via Quarto, che non potranno tornare nelle loro classi perché dichiarate inagibili, chiedono risposte chiare al sindaco Damiano Coletta. Dopo l’incontro di venerdì scorso hanno ricevuto rassicurazioni e un impegno a garantire il regolare inizio delle lezioni in un’altra struttura. Ma non basta, perché dopo molti mesi di silenzio le famiglie prendono impegni concreti. La situazione della primaria di via Quarto era infatti ben chiara già da gennaio scorso e nonostante ripetuti solleciti, dei genitori e della preside, non è stata presa in considerazione. Con la conseguenza di ritrovarsi, alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico, con problemi più gravi di prima.

Scrivono quindi una lettera aperta al primo cittadino. E domani saranno probabilmente di nuovo sotto il Comune.

Riceviamo e di seguito pubblichiamo integralmente il testo della lettera: 

"Gentile Signor Sindaco Damiano Coletta,

siamo ad esprimerLe il nostro malcontento e i nostri tanti “perché” che ad oggi non hanno ancora avuto un fattivo riscontro da parte dell’amministrazione comunale che Lei rappresenta. La Scuola Primaria di Via Quarto ha gravi anomalie in alcune parti della struttura dei plessi, comprovate da perizie tecniche dei Vigili del Fuoco e aggravate dallo scorrere del tempo poiché non c’è stato nessun intervento che possa rendere agibili le parti scolastiche in questione. Reclamiamo la sicurezza dei nostri figli dall’inizio di questo anno e non riusciamo a dare una valida risposta al nostro “perché” il Comune ci abbia dato come responso un inspiegabile silenzio. Non riusciamo a capire anche il “perché” siamo stati degni della Sua attenzione solamente quando la mattina del Venerdì 8 Settembre 2017 ci siamo presentati a bussare alle porte del Comune e reclamare i diritti di qualsiasi bambino e di tutti coloro che lavorano instancabilmente nella Scuola. I DIRITTI NON SI RECLAMANO! I danni e i disagi che abbiamo subìto (e continuiamo a subire) sono iniziati dallo scorso anno scolastico, nello specifico nel Gennaio 2017, quando la Preside dell’Istituto Comprensivo “Frezzotti-Corradini” Roberta Venditti, appurata la grave situazione, ha provveduto tempestivamente, ad agire ma soprattutto a far traslocare la classe dei bambini siti in aula inagibile, in altro luogo della scuola affinché fosse tutelata l’incolumità dei piccoli e fosse garantito loro lo studio. Per ben sei mesi i bambini e le Insegnanti hanno dovuto svolgere le lezioni giornaliere in un’aula adibita a riunioni e situata in un punto della Scuola dove c’è maggior affluenza di persone: disagi sia per i bambini che si affacciavano ad una nuova vita scolastica (sei anni) sia per le Insegnanti costrette ad operare e far fronte a situazioni talvolta imprevedibili . Avevamo riposto in Lei la nostra fiducia: ad oggi è venuta meno. Salvaguardare la vita, lo studio dei nostri figli, salvaguardare il nostro futuro sociale, la sicurezza dei cittadini sono grandi preziosità, che, quotidianamente dovrebbero essere messe al primo posto sul tavolo del Comune di Latina, purtroppo, con i fatti, ci siamo ricreduti. Come se non bastasse la grave situazione che ingiustamente e gratuitamente subiamo da parte di questa Amministrazione comunale da svariati mesi abbiamo avuto anche il dispiacere di leggere la risposta ad una sua intervista definendo, questa grave situazione, come “problemino” . Signor Sindaco: chiama “problemino” i gravi rischi che possono correre i bambini, le persone che lavorano o passano casualmente presso i plessi destabilizzati della Scuola di Via Quarto? Chiama “problemino” il rischio della vita di una sola persona? Chiama “problemino” le problematiche che Lei e la Sua Amministrazione ha causato ad ogni famiglia coinvolta in questa situazione? Ci auguriamo che ogni cittadino di Latina si dia delle risposte.

Signor Sindaco Coletta: per Lei è un “problemino”, bene, allora ci spieghi perché, come tale, non ha provveduto a risolverlo nove mesi fa? I “problemini” si risolvono in due o tre giorni a dire troppo. Ad oggi

Lei non si è neanche preoccupato di assicurarci l’ubicazione per far iniziare l’anno scolastico ai nostri figli: la Preside ha immediatamente provveduto e garantito l’inizio regolare delle lezioni. Diamo per scontato che questo, come lo chiama Lei “problemino” non lo inizi a risolvere ma lo risolva subito! A oggi, non vogliamo nessun tipo di “scuse” come qualche Assessore ha affermato ma pretendiamo che la “mattina di Venerdì 8 Settembre” abbia un vero proseguimento e pretendiamo da parte Sua valide, pratiche, concrete e soprattutto immediate soluzioni affinché i danni che nella maniera più ingiustificata stiamo continuando a subire abbiano solo e un’unica risposta: fine.

I Genitori colpiti dal “PROBLEMINO” comunale"

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