Fondi persi per gli accessi al mare per disabili, Comune pronto a ricorrere al Tar
Il finanziamento regionale ammontava a oltre 200mila euro e doveva servire per realizzare nuove passerelle e servizi sulle spiagge. Pronta la replica dell'amministrazione: "Se inerzia c'è stata non va imputata all'attuale amministrazione"
Il Comune di Latina non ci sta. I finanziamenti regionali per la realizzazione di nuovi accessi al mare per i disabili sono andati persi, ma l’amministrazione è pronta a ricorrere al Tar. E spiega la vicenda in una nota che tenta di ricostruire quanto accaduto.
Il provvedimento di revoca, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (Burl) martedì scorso, è stato adottato in data 12 luglio, mentre l’ultima comunicazione ufficiale avvenuta tra l’assessore all’ambiente Lessio e i competenti uffici regionali, così come si evince dal provvedimento stesso, è del 22 giugno scorso. “Dunque – dicono dal Comune - non sono state concesse neppure tre settimane di tempo per verificare, ripresentare e aggiornare gli atti di una vicenda che stava in piedi da ben sette anni”.
Una vicenda, quella legata al progetto di finanziamento, “complessa e farraginosa” della quale l’assessore all’Ambiente è stato messo a conoscenza dalla Direzione regionale nello scorso mese di aprile, con la comunicazione dell’avvio del provvedimento di de-finanziamento.
Ad aprile la comunicazione era arrivata alla pec del servizio Ambiente del Comune. Ogni comunicazione precedente invece era stata inviata direttamente all’Ufficio Demanio Marittimo del Comune. “Va precisato – sottolineano ancora dal Comune . che quest’ultimo non fa più parte del Servizio Ambiente dall’inizio del 2016 per decisione del commissario Barbato. Alla comunicazione del 7 aprile è comunque seguita un’immediata verifica con l’ufficio comunale competente e la società incaricata della progettazione, mentre per le vie brevi sono intervenute e-mail e telefonate di chiarimento sui motivi del mancato perfezionamento dell’intero iter con il funzionario regionale incaricato. A tal fine c’è stato l’invio del 22 giugno scorso degli atti più importanti. Tutto ciò è avvenuto malgrado il fatto che la medesima Direzione regionale avesse avviato analoghe procedure per i cosiddetti “progetti PLUS” della Marina, risultati tutti in fase di abbandono al subentro dell’attuale amministrazione e poi comunque riportati all’interno delle regole contrattuali che ne avevano permesso il finanziamento grazie all’intenso lavoro prodotto dal Servizio Ambiente.
Si cita poi un passaggio pubblicato sul Burl: “Considerato altresì che i pareri, nulla osta e autorizzazioni rilasciati dalle competenti autorità a valere sulla proposta progettuale in argomento nel corso della Conferenza dei Servizi del 2/02/2010 e del 16/03/2010 sono da ritenersi non più validi in quanto risultano trascorsi più di cinque anni dalla data del loro rilascio”.
“Se inerzia c’è stata quindi – conclude il Comune - questa non può essere imputata all’attuale amministrazione comunale che si riserva di impugnare il provvedimento davanti al Tar”.