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Cronaca

Giornata del Ricordo, Latina in memoria delle vittime delle foibe

Anche il capoluogo pontino commemora gli uomini e le donne della Venezia Giulia e della Dalmazia che hanno vissuto i massacri delle foibe perpetrati durante la seconda guerra mondiale

Ricordare per non ripetere. Ricorre domani, 10 febbraio, la Giornata del Ricordo in commemorazione delle vittime del massacro delle foibe.

E proprio in queste occasioni in cui viene fuori la brutalità di cui l’uomo può, purtroppo, essere capace che proprio la memoria ad assumere un ruolo fondamentale, perché non dimenticare, tenere impressi tragedie come quelle delle Foibe o dell’Olocausto possano essere un monito non solo per le nuove generazioni.

Con i massacri delle foibe vengono intesi gli eccidi nei confronti delle popolazioni italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia perpetrati, prevalentemente per motivi etnici e politici, durante e subito dopo la seconda guerra mondiale con i corpi delle vittime che venivano gettati in dei grandi inghiottitoi carsici che venivano appunto chiamati “foibe”.

Anche quest’anno Latina vuole ricordare quanti hanno perso la vita in quei massacri. Il Comune di Latina, in collaborazione con la Prefettura di Latina e l’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha organizzato per lunedì 11 febbraio 2013, diverse manifestazioni in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.
Orientale. : si inizierà alle 10,00 Chiesa dell'Immacolata Santa Messa per la Giornata del Ricordo; di seguito alle 11,00 presso il Monumento ai martiri delle Foibe (Piazzale Trieste) si celebrerà la cerimonia di deposizione della corona. Subito dopo presso la sala conferenze del Palazzo cultura di Latina sarà inaugurata la mostra “Da Fiume al diktat di Parigi”.

“La celebrazione della Giornata del Ricordo rappresenta importante ricorrenza per la storia del nostro Paese e ritengo importante essere riusciti a recuperare alla memoria collettiva il martirio delle Foibe – afferma il sindaco Giovanni Di Giorgi -. Soltanto in questi anni abbiamo avuto il coraggio di riscoprire una parte della nostra storia che abbiamo il dovere di ricordare tutti, senza strumentalizzazioni. Riannodare i fili di una memoria condivisa significa ricordare la storia che ci lega ed insieme compiere il nostro destino. La libertà non si sostanzia nell’essere indipendenti o privi di legami ma nell’essere insieme parte di una stessa avventura civile fatta di memoria di affetto per la propria identità. La memoria, il ricordo sono importanti perché tragedie come quelle delle Foibe o lo stesso Olocausto non siano dimenticate ma fungano da severo monito per le nuove generazioni”.

CASAPOUND – In occasione della Giornata del Ricordo, CasaPound, domani mattina deporrà una corona di fiori davanti al monumento del Villaggio Trieste: "Ci saremo come ogni anno - fanno sapere i responsabili di Cpi - ; campagna elettorale o meno noi non dimentichiamo nessun uomo, donna o bambino assassinato per la sola colpa di essere italiano".

CLAUDIO DURIGON - “Ritengo doveroso in occasione del “Giorno del ricordo” commemorare il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia durante e, alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, ricordare e, soprattutto, ringraziare gli italiani di Fiume d’Istria e Dalmazia che pur di rimanere italiani pagarono con le uccisioni nelle foibe e con l’esodo dalle terre natie un prezzo altissimo” ha commentato il candidato al consiglio della Regione Lazio per la Lista Storace Presidente, Claudio Durigon.

“Gli italiani della Venezia Giulia rappresentano un esempio straordinario di amore verso la Patria, infatti, essi sono italiani due volte per nascita e per “opzione” poiché, l’iniquo trattato di Parigi sul cedere le loro italiane terre agli slavi stabilì che chi optava per l’Italia doveva andarsene. Fu così che quasi 400 mila italiani, la più grande migrazione italiana, furono costretti ad andarsene dalle loro città e molte altre migliaia di persone furono barbaramente trucidate nelle foibe, colpevoli solo di essere italiani. E’ un dovere pertanto, dopo tanti anni di colpevole silenzio, che la memoria delle foibe e dell’esodo dei giuliano - dalmati sia patrimonio di tutti gli italiani”.

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