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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Droga e armi non erano sue, assoluzione per la giovane Di Silvio

La 27enne Rosaria era finita ai domiciliari per possesso di due fucili, una pistola e stupefacenti. L'accusa aveva chiesto sei anni di carcere

Alla fine è stata assolta a fronte di una richiesta di condanna a sei anni di reclusione Rosaria Di Silvio, la 27enne figlia di Carmine Di Silvio detto “Porcellino”, finita agli arresti domiciliari a ottobre dello scorso anno perché nel corso di una perquisizione nella sua abitazione gli agenti della Questura avevano trovato circa un etto tra cocaina e hashish, due fucili, una pistola e alcuni proiettili.

Per lei era scattato un provvedimento cautelare con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso illegale di armi ma la sentenza emessa questo pomeriggio dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese ha riconosciuto la sua estraneità al possesso di droga e armi. Il processo, su richiesta della difesa rappresentata dall’avvocato Sandro Marcheselli, si è svolto con il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena e il pubblico ministero Valerio De Luca al termine della sua requisitoria ha chiesto una condanna a sei anni di carcere. Richiesta contestata dalla difesa che oltre a sottolineare come l’imputata non abbia alcun precedente penale e sia dunque incensurata, ha sottolineato che pistola, fucili e sostanze stupefacenti erano all’interno di un borsone del compagno della Di Silvio che risiede nello stesso appartamento. Una tesi che ha convinto il gup che al termine della camera di consiglio ha emesso una sentenza di piena assoluzione della 27enne da ogni accusa.

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