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L'indagine della Finanza

Affitti falsi per i permessi di soggiorno: per gli stranieri un costo di mille euro a pratica

Al centro dell'indagine della guardia di finanza c'è un'agenzia immobiliare del capoluogo che aveva messo in piedi il sistema illecito. Nove indagati

Uno strutturato sistema finalizzato al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è stato scoperto dal comando provinciale della guardia di finanza di Latina. Al centro dell'indagine coordinata dalla procura c'è un'agenzia immobiliare del capoluogo pontino che aveva messo in piedi questo sistema avvelendosi di contratti di locazione falsi e funzionali a favorire illegalmente l'ingresso e la permanenza sul territorio italiano di cittadini stranieri.

Nove le persone che risultano a vario titolo indagate per i reati di falso, sostituzione di persona e favoreggiamento all’immigrazione clandestina. L'attività investigativa, diretta dal procuratore capo Giuseppe De Falco, sono partite dall'analisi di alcuni contratti di locazione immobiliare stipulati in favore di persone di origine prevalentemente indiana, gran parte delle quali impiegate nel settore agricolo. Sulle anomalie dei contratti si è subito concentrata l'attenzione delle Fiamme Gialle. In particolare, è stata rilevata l'esistenza di plurimi contratto sullo stesso appartamento di modeste dimensioni e nello stesso arco temporale in favore di un numero elevato di cittadini extracomunitari, ma anche la presenza di locazioni stipulate addirittura all'insaputa di ignari proprietari, con il rischio concreto per questi ultimi di vedersi arrivare richieste di pagamenti da parte dell'Agenzia delle entrate.

I finanzieri hanno dunque ascoltato i proprietari degli appartamenti e analizzato tutta la documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni locali. Un'attività questa che ha permesso di accertare l'esistenza di un'attività di servizi per l'immigrazione gestita dagli amministratori dell'agenzia immobiliare, parallelamente all'attività ordinaria. Gli amministratori in particolare, grazie all’intermediazione di un cittadino pakistano incaricato di reperire sul territorio i “clienti” indiani, predisponevano, utilizzando documentazione precedentemente acquisita in copia per finalità connesse all’attività principale d’impresa (documenti di identità, estremi catastali, codici fiscali etc.), contratti di locazione falsi, riportanti l’apposizione della firma falsa dei proprietari, con lo scopo di consentire il nulla osta dell'autorità per l'ingresso nello Stato. Tutta questa operazione aveva un prezzo di circa 1.000 euro a pratica.

Durante l'attività di indagine i finanzieri hanno sequestrato anche 80 grammi di hashish e 2 di cocaina e denunciato anche una persona per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

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