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L'intesa

Protocollo Zeus: dall'ammonimento per stalking o violenza al percorso di riabilitazione

La firma dell'intesa tra il questore di Latina Michele Spina e la presidente del Centro italiano per la promozione della mediazione Carla Maria Xella

Si chiama protocollo "Zeus" l'accordo firmato questa mattina, 18 luglio, anche a Latina tra la questura e il Centro italiano per la promozione della mediazione (Cipm). Lo scopo è quello di prevenire tutte le forme di violenza attraverso percorsi di supporto dedicati anche alle persone che maltrattano e abusano, dunque ai diretti responsabili delle azioni violente. A firmare il documento sono stati il questore Michele Spina e la presidente del Cipm Carla Maria Xella, nell'ambito di un progetto che prende spunto dal programma europeo Enable e che si propone di ampliare l'efficacia dello strumento dell'ammonimento del questore per i responsabili di atti di violenza domestica o stalking.

"Zeus è un protocollo adottato in sede nazionale - ha spiegato il questore Spina - e poi declinato sui territori. Contiene in sé una filosofia rivoluzionaria: con questa intesa non solo siamo in dare la giusta attenzione alle vittime di reati violenti, come già avviene, ma agiamo in forma preventiva direttamente sugli autori di comportamenti violenti, per evitare che le azioni vengano reiterate".

Il questore Spina: "Una filosofia rivoluzionaria, così interveniamo sui responsabili"

Nello specifico, i soggetti destinatari del provvedimento di ammonimento del questore per stalking o violenza domestica, vengono invitati a prendere contatti con gli operatori del Cipm per accedere a un percorso di consapevolezza che li porterà a riconoscere il disvalore sociale del loro comportamento. L'obiettivo è dunque intervenire sul soggetto maltrattante puntando ad avviare un cambiamento profondo della sua condotta. "Interveniamo sulla presa di coscienza - spiega la presidente del Centro - in un'azione che non è tanto di cura quanto appunto di consapevolezza della difficoltà di gestire una relazione confluttuale o di accettare la perdita dell'altro. Il lavoro che facciamo è di portare queste persone a rendersi conto del disvalore di queste azioni e al contempo a comprendere le difficoltà che sono alla base della violenza".

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