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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio di via Palermo, l'avvocato Palumbo: "Il ladro era armato, ho avuto paura e ho sparato"

Il professionista in Corte di Assise ha ricostruito i fatti di quel pomeriggio: l'arrivo nel cortile di casa dei genitori e l'incontro con la banda

Ha ricostruito nell’aula del Tribunale quel pomeriggio del 15 ottobre 2017 quando a via Palermo ha sparato uccidendo un ladro e ferendone un altro.

Per la prima volta dall’inizio del processo che lo vede imputato dell’omicidio di Domenico Bardi e del tentato omicidio di Salvatore Quindici l’avvocato Francesco Palumbo è comparso davanti alla Corte di assise di Latina presieduta da Francesco Valentini per farsi ascoltare e rispondere alle domande.

Il professionista ha raccontato come quel pomeriggio, mentre era a casa, aveva ricevuto sul cellulare un sms che segnalava intrusioni a casa dei genitori che erano fuori a pranzo. Pensando ad un falso allarme come ce n’erano già stati in precedenza, ha deciso di andare a via Palermo per disattivarlo. “Avevo la mia pistola su un mobile e per non metterla in cassaforte e lasciarla incustodita in casa dove c’erano i miei figli – ha spiegato – l’ho messa in un borsello e l’ho portata con me. Quando sono arrivato nel cortile del palazzo un uomo mi si è avvicinato chiedendomi cosa volevo e dicendomi di andare via perché i suoi compari stavano rubando. Aveva una mano in tasca con la quale sembrava stringere qualcosa, penso un’arma”. A quel punto, secondo il suo racconto, avrebbe impugnato la pistola e preso il telefonino avvisando che avrebbe chiamato la polizia ma il ladro gli avrebbe riso in faccia dicendogli di stare fermo. Nel frattempo si sarebbe avvicinata una terza persona mentre sulla scala alla sua destra si intravedeva la sagoma di un uomo.

“Il palo a quel punto ha tirato fuori una pistola, piccola, e io ho avuto paura, non ho capito più niente e ho sparato in alto verso destra mentre i due scappavano. Allora ho sentito un tonfo e quando mi sono avvicinato alla siepe ho visto un corpo a terra. Ero terrorizzato – ha ripetuto Palumbo – pochi minuti prima ero a casa con i miei figli e stavo rischiando di non vederli più”.

Si tornerà in aula il 22 aprile quando parleranno prima il pubblico ministero Simona Gentile per fare le sue richieste, poi i legali della difesa Tommaso Pietrocarlo e leone Zeppieri prima che la Corte si ritiri per la sentenza.

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