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Cronaca

Operazione 'Nico', De Monaco confessa le mazzette per acquistare droga

Il geometra del Comune risulta indagato per episodi analoghi in un'altra inchiesta. Il pusher Pietrosanti resta in silenzio davanti al gip

Ha scelto di ammettere i fatti che gli vengono contesati, una serie di episodi di corruzione e concussione, Nicolino De Monaco, il geometra del Comune di Latina sospeso sei mesi fa e arrestato la scorsa settimana dai carabinieri del capoluogo pontino nell’ambito dell’operazione ‘Nico’.

De Monaco, assistito dagli avvocati Giancarlo Vitelli e Alessia Righi, è stato ascoltato questa mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Mario La Rosa ed ha risposto a tutte le domande rendendo una piena confessione e offrendo la sua collaborazione. La difesa ha chiesto al gip una riqualificazione del reato in truffa alla luce del fatto che le autorizzazioni allo scarico delle acque rilasciate erano false. E’ emerso peraltro che il geometra è stato già iscritto nel registro degli indagati lo scorso anno con l’accusa proprio di truffa nell’ambito di un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Valerio De Luca per episodi analoghi a quelli che gli vengono contestati in questa sede. A conclusione dell’interrogatorio i legali hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari.

Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere Christian Pietrosanti, finito anche lui ai domiciliari con l’accusa di essere il fornitore di droga di De Monaco.

Hanno invece risposto alle domande del giudice Pietro Cannone, pensionato di 78 anni, Maurizio Ciucci, pensionato di 68 anni di Roma, e l’imprenditore di Latina, Aurelio Feola, posti agli obblighi di firma per i reati di presunta corruzione. 

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