Processo Arpalo, Maietta chiede i domiciliari. Parere favorevole della Procura
Ieri pomeriggio udienza fiume. La difesa cerca di far estromette i foglietti sequestrati nello studio di Paolo Censi il giorno del suicidio
Pasquale Maietta ha chiesto di poter lasciare il carcere e andare ai domiciliari, richiesta che ha ottenuto il parere favorevole della Procura ma sulla quale si dovrà pronunciare il Tribunale nei prossimi giorni.
L’istanza è stata presentata ieri pomeriggio nel corso dell’udienza del processo Arpalo che vede sul banco degli imputati, oltre all’ex parlamentare e presidente del Latina Calcio, l’ex copresidente della società nerazzurra Paola Cavicchi, suo figlio Fabrizio Colletti, Fabio Allegretti, Giovanni Fanciulli, Pietro Palombi, Roberto Noce e Paola Neroni, chiamati a rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, al trasferimento di valori all’estero, riciclaggio trasnazionale, corruzione reati tributari e societari.
In aula la difesa ha anche presentato una lunga serie di eccezioni finalizzate ad estromettere dal processo sia i “pizzini” rinvenuti nello studio dell’avvocato Paolo Censi il giorno del suo suicidio – che sono collegati alle vicende delle società di Maietta e Cavicchi – che alcuni documenti relativi alla rogatoria con la Svizzera. A conclusione della camera di consiglio il Tribunale, presieduto da Francesco Valentini, ha respinto le eccezioni ammettendo dunque la documentazione rinviando poi all’udienza del 15 gennaio prossimo.