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Cronaca

Messa in sicurezza del torrente Pontone, il piano degli interventi

Ad un anno esatto dalla tragedia del 31 ottobre del 2012 la piena ruppe gli argini causando la morte di una donna e la devastazione del quartiere Canzatora, vertice in Regione per scongiurare altre emergenze

Vertice ieri in Regione per stabilire il piano d’interventi per la messa in sicurezza del torrente Pontone ad un anno esatto dalla tragedia di Halloween, quando nella notte 31 ottobre la piena ruppe gli argini causando la morte di una donna e la devastazione del quartiere Canzatora.

Intorno al tavolo tecnico con Regione, Provincia ed Autorità di Bacino hanno preso parte le amministrazioni comunali di Formia, Gaeta e Itri, i tre comuni interessati dal passaggio del rio.

Il piano definito di così su più livelli, quello di un progetto generale, di medio-lungo termine, ed uno di protezione civile che, nell’immediato, aiuti a prevenire e fronteggiare nuove eventuali emergenze.

Per quanto riguarda l’obiettivo di medio e lungo termine è stato affrontato, come spiega l’amministrazione di Formia, “l’esame della documentazione ad oggi disponibile, lo studio di progettazione risalente al 2008 che la Provincia di Latina effettuò in collaborazione con l’Autorità di Bacino. Studio che certificava la pericolosità del corso d’acqua, perimetrandone le zone dissestate”.

Da allora, però, sono passati cinque anni e l’esondazione del novembre 2012 ha prodotto ulteriori danni agli argini, in un tratto tra l’altro fortemente antropizzato, come quello al confine tra i Comuni di Formia e Gaeta. “Le parti hanno dunque convenuto sull’esigenza di procedere ad un aggiornamento della progettazione che sarà affidata a Provincia e Autorità di Bacino, mentre alla Regione spetterà il compito di trovare le risorse per finanziare tanto il progetto di messa in sicurezza quanto l’esecuzione dei lavori. La Provincia si è detta peraltro disponibile a partecipare ad un incontro nel sud pontino per illustrare i contenuti dello studio”.

Per l’immediato, i Comuni hanno deciso di lavorare ad un piano di protezione civile e di sottoscrivere un protocollo, eventualmente preceduto da una conferenza dei servizi che veda i tre municipi sedersi allo stesso tavolo con Provincia, Regione e Autorità di Bacino. Il protocollo servirà a definire la mappa degli interventi comuni, tra cui una serie di ordinanze che nei prossimi giorni i sindaci firmeranno per prevenire il rischio di nuove esondazioni. Disponendo una serie di obblighi per i privati, come il divieto di utilizzo degli interrati o l’obbligo per i frondisti di ripulire le aree di propria competenza.

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