rotate-mobile
L'indagine partita da Treviso

Migranti arrivati in Italia con documenti contraffatti a bordo di aerei di linea da Malta: catturato un trafficante

Uno dei ricercati arrestato dai poliziotti del commissariato di Anzio- Nettuno: aveva chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno

E' stato arrestato ad Anzio, dagli agenti del commissariato locale, uno dei responsabili dell'ingresso di centinaia di clandestini. Si tratta di uno dei tre guineiani coinvolti nell'indagine condotta dalle Fiamme Gialle del comando provinciale di Treviso che avevano consentito di scoprire un sistema che consentiva l'ingresso di decine migranti nel territorio nazionale a bordo di voli di linea da Malta, atterrati in numerosi aeroporti italiani utilizzando documenti d’identità contraffatti. Il trafficante di essere umani, insieme ai due connazionali, era già stato destinatario, nell’ottobre 2021, di un provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e di detenzione domiciliare nelle fasce orarie serali e notturne. Ma l'indagato, subito dopo la notifica dell’ordinanza disposta dal giudice per le Indagini Preliminari di Treviso, si era allontanato dal suo domicilio in provincia di Napoli, rifugiandosi all’estero e a suo carico era stata dunque disposta la più grave misura cautelare personale della custodia in carcere.

Nelle scorse settimane però lo straniero si è presentato al commissariato Anzio-Nettuno per la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno e qui gli agenti di polizia, nel corso delle operazioni di identificazione, si sono resi conto che sul suo conto i finanzieri trevigiani avevano inserito in banca dati una richiesta di arresto in caso di rintraccio nel territorio italiano. Il ricercato quindi è stato prima condotto nel carcere di Velletri e poi trasferito presso il carcere di Treviso, dove, nel frattempo, è giunto dalla Francia anche l’altro connazionale, arrestato a novembre 2022 a Orleans per un mandato d’arresto europeo.

L'attività investigativa che ha portato all'arresto di questo secondo trafficante era iniziata a dicembre 2019, quando, presso l’aeroporto di Treviso, quando vennero fermati due clandestini africani provenienti da Malta muniti di un passaporto contraffatto, la cui identità apparteneva in realtà a una terza persona. Grazie all’incrocio delle informazioni ottenute tramite le intercettazioni telefoniche, all’analisi delle liste passeggeri e delle prenotazioni di volo delle diverse compagnie aeree, alla consultazione delle banche dati del Ministero dell’Interno e all’esame dei conti correnti bancari degli indagati, era stato ricostruito il collaudato sistema illecito, ideato dai tre guineani per introdurre clandestinamente in Italia decine di immigrati africani, utilizzando sistematicamente Malta come scalo. Gli stranieri irregolari, provenienti dal continente africano, prima di essere definitivamente trasferiti in Italia, venivano infatti condotti nell’isola, dove potevano disporre di un alloggio temporaneo, fornito dagli stessi indagati. Successivamente, sfruttando documenti di identità contraffatti o intestati ad altri soggetti compiacenti, i tre facevano imbarcare gli immigrati a bordo di voli aerei con destinazione Treviso, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Bari, Torino, Orio al Serio, Napoli, Perugia, oltre che a bordo di traghetti diretti a Catania. La tariffa fissata per ciascun ingresso irregolare variava tra i 450 e i 700 euro a clandestino. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti arrivati in Italia con documenti contraffatti a bordo di aerei di linea da Malta: catturato un trafficante

LatinaToday è in caricamento