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Cronaca

Smontavano e riciclavano veicoli rubati, scacco alla banda

Otto le persone arrestate dalla polizia. La base del gruppo nella zona dei Castelli Romani; in un magazzino di Pomezia messa in piedi la distribuzione dei pezzi di ricambio da destinare poi alla vendita

Sgominata dalla polizia una banda dedita allo smontaggio e al riciclaggio di veicoli rubati e che in un magazzino di Pomezia aveva messo in piedi la distribuzione dei pezzi di ricambio da destinare poi alla vendita. 

Otto sono stati arresti con gli agenti che hanno dato esecuzione ad altrettante misure di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Velletri al termine di una articolata indagine, coordinata dalla procura di Velletri. L’operazione si è concretizzata anche in una decina di perquisizioni domiciliari a Roma e nei comuni limitrofi di Marino, Albano Laziale e Lanuvio. 

L’indagine ha preso il via circa un anno fa, nell’agosto del 2022, quando gli uomini della sottosezione polizia stradale di Albano sono intervenuti in un’abitazione di Lanuvio trovando nel giardino sette scocche di auto rubate e “cannibalizzate” e documentazione di altri veicoli sempre rubati. È emerso così l’organigramma completo del gruppo criminale, composto da una decina di uomini ognuno con un ruolo ben definito. Secondo quanto ricostruito dall'indagine il capo, di Marino, orchestrava le procedure per rifornirsi delle vetture, mantenendo i contatti con coloro che le rubavano in tutta Italia, gestiva le varie fasi di smontaggio dei veicoli rubati ed organizzava la consegna dei pezzi al ricettatore che a sua volta li reimmetteva nel mercato dei ricambi. 

La banda era veloce e ben organizzata, programmava le fasi dell’attività criminale con cadenza quotidiana, dal furto del veicolo alla consegna dei ricambi. La distribuzione dei ricambi, fa sapere la polizia, avveniva presso un magazzino a Pomezia per la successiva vendita ai clienti. 

L’attività svolta fino a ora ha permesso di trovare e recuperare 14 auto. Le otto persone arrestate dalla polizia stradale sono state condotte nel carcere di Velletri. Le perquisizioni domiciliari disposte dalla stessa procura di Velletri hanno permesso di sequestrare numerose centraline per veicoli, un motore appartenente a un veicolo di cui era stato denunciato il furto e alcune dosi di stupefacente


 

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