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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Terracina

Timbravano ma non andavano al lavoro: scoperti due furbetti del cartellino alla centrale dell'Ares 118

L'operazione condotta dai carabinieri del Nas: in due mesi documentati ben 58 episodi. Uno dei due timbrava e andava al mare a fare le foto

Sospensione dal pubblico servizio per la durata di 10 mesi e sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma complessiva di 1.533 euro. L'ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Latina a carico di due dipendenti dell'Ares 118 di Latina, l'azienda regionale dell'emergenza sanitaria.

L'operazione è stata condotta dai carabinieri di Nas coadiuvati dai militari della compagnia di Terracina. I destinatari delle misure sono un 60enne e un 54enne residenti a Terracina, in possesso della qualifica di infermiere ma in servizio alla centrale operativa del 118, entrambi accusati di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato. Come accertato dai Nas nel corso delle indagini, i due avevano attestaato falsamente la loro presenza in servizio alterando il sistema di rilevazione delle presenze e avevano dunque percepito la somma di denaro sottoposta a sequestro come ingiusto profitto nei mesi tra dicembre e gennaio.

L'attività di indagine denominata "Trincea" è stata delegata dal procuratore capo Giuseppe De Falco per accertare fenomeni di assenteismo commessi da alcuni dipendenti dell'Ares. Attraverso servizi di osservazione, pedinamenti, analisi di tabulati telefonici e riscontri effettuati anche mediante Gps, i carabinieri del Nas hanno accertato ben 58 episodi di abusiva timbratura del badge nei soli due mesi monitorati, con conseguente indebita retribuzione delle ore di lavoro non effettuate e di buoni pasto non maturati. I due impiegati, nel breve periodo osservato dai militari, si servivano anche della complicità di alcuni colleghi, in via di identificazione, ai quali consegnavano il badge da passare. Uno dei destinatari delle msure, che rivestiva l'incarico di responsabile di posizione organizzativa con funzioni di controllo sugli altri dipendenti della centrale operativa, aveva certificato le timbrature irregolari dell'altro dipendente indagato.

I carabinieri hanno documentato come, in molte circostanze, uno dei due si trovasse al bar, a fare la spesa o addirittura al mare a fotografare il panorama per poi postare le foto sui social.

La somma di denaro è stata recuperata  e sottoposta a sequestro sui rispettivi conti corrente.

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