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Martedì, 30 Aprile 2024
Il caso / Terracina

Resta tetraplegica dopo l'operazione: sarà risarcita con 700mila euro

Il dramma della terracinese Sabrina Di Girolamo, operata nel 2017 a Verona per la rimozione di un tumore benigno

Sarà risarcita con oltre 700mila euro. Ma nessuno potrà mai restituire a Sabrina Di Girolamo la vita che aveva prima. Oggi la donna, parrucchiera residente a Terracina, 42 anni e con due figlie grandi, è tetraplegica. Ha perso l'uso di braccia e gamba il 22 agosto del 2017, quando, allora 36enne, è stata sottoposta, a Verona, a un intervento chirurgico per la rimozione di un tumore benigno. Era un'operazione classificata a "rischio zero", ma è stata eseguita da uno specializzando e non da un professionista. Da quel terribile giorno è cominciata la sua battaglia legale di Sabrina, che è riuscita a dimostrare, come stabilito dal giudice, che la manovra di posizionamento della paziente sarebbe stata eseguita in maniera scorretta e ciò ha provocato il trauma e il conseguente danno permanente.

"Avevo solo 36 anni, due figlie da crescere e tanti sogni - aveva raccontato la donna in un'intervista al Corriere della Sera -. Quel maledetto 22 agosto 2017 mi hanno tolto tutto, la mia vita è diventata un inferno. Mai e poi mai riuscirò a elaborare questa nuova realtà, nonostante siano passati quasi sei anni" aveva dichiarato la donna, mesi fa, al Corriere della Sera. L'errore medico ha posto fine anche al suo lavoro: Sabrina di Girolamo prima dell'operazione lavorava come parrucchiera a Terracina, in provincia di Latina. L'azienda ospedaliera veronese era già stata condannata in primo grado a corrispondere alla donna 1,6 milioni di euro. Il denaro non potrà certamente riportarla alla vita di prima ma è necessario per curarsi e così Sabrina ha accettato il risarcimento e ritirato la querela. La svolta arriva ora con un accordo transattivo che ha previso una ripartizioni del risarcimento tra le parti (azienda ospedaliera, medici e compagnie assicurative). L'ospedale ha così corrisposto la somma di 769.900 euro come risarcimento del danno, "mentre la restante quota è a carico delle assicurazioni degli altri convenuti" fa sapere l'azienda sanitaria veronese con una nota.

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