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Cronaca

Orologi preziosi in una cassetta di sicurezza a Latina: si indaga

Rolex e altri preziosi ritrovati presso una filiale del Monte Paschi sono il tesoro della truffa messa in piedi da società italiane e sanmarinesi

Un Royal Oak, marca Audemars Piguet, incastonato di diamanti, un Rolex Gmt con diamanti e zaffiri e un altro Rolex con corona di diamanti. Questi e altri orologi di valore e gioielli sono il tesoro ritrovato pochi giorni fa in una cassetta di sicurezza di una filiale di Latina del Monte dei Paschi di Siena. Un tesoretto da circa 500mila euro che ha permesso alla Guardia di Finanza di Rimini e all'ufficio Dogane, al termine di un'inchiesta condotta dalla procura del capoluogo romagnolo, di recuperare altri elementi di indagine su una truffa da 187 milioni di euro.

In quella che stata ribattezzata dalle forze dell'ordine come “Operazione Machiavelli” e che aveva già portato 5 arresti e altri 22 indagati, la procura di Rimini ha disposto il sequestrato del contenuto ritrovato mercoledì scorso nella cassetta di sicurezza: all'interno vi erano conservati tredici orologi preziosi (firmati Rolex, Panerai, Cartier, Iwc Schaffhausen, Franck Muller) e altri sessantacinque pezzi fra bracciali, anelli, collane, spille e orecchini di oreficeria. Intestataria del tutto risulta essere la moglie di uno degli arrestati, finito dietro le sbarre a metà gennaio.

L'indagine condotta dalla procura riminese è basata sulle ipotesi di reato di di associazione a delinquere e utilizzo ed emissione di fatture false. Le indagini realizzate dalla Guardia di Finanza avevano permesso di sgominare nello scorso gennaio un'organizzazione specializzata in frodi carosello, tra Italia, San Marino e diversi stati esteri.

Gli indagati (che sono in tutto 27), del resto, sono già stati colpiti dagli inquirenti con il sequestro di 7 ditte individuali, quote di 47 società, 24 auto fra cui qualche Ferrari, Porsche e Bentley, 6 moto, 109 conti correnti in banche, 30 immobili e 17 terreni, titoli di Stato. Attraverso un sistema di “frodi carosello” con società estere (sammarinesi e di Austria, Svizzera, Gran Bretagna e Romania) e “cartiere” italiane, è stato possibile ai promotori evadere l’Iva per una somma stimata in 37,4 milioni di euro, per cui gli inquirenti hanno disposto i sequestri di cui sopra fino ad ora per 20 milioni.

Il giro d’affari complessivo del sistema è di 187 milioni di euro, 5mila le transazioni esaminate.

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