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Economia Aprilia

Abbvie, mobilità per 22 dipendenti del sito di Campoverde

L'accordo siglato ieri; si tratta lavoratori appartenenti agli Informatori Scientifici del Farmaco. Cecere: “Colpita ancora una categoria che negli ultimi anni ha pagato un prezzo altissimo alla crisi del settore con migliaia di licenziamenti”

Mobilità per 22 lavoratori dell’AbbVie: l’accordo è stato firmato nella giornata di ieri tra i sindacati, confederali, la rsu aziendale e l'AbbVie srl. L’intesa raggiunta riguarda appunto la mobilità di 22 lavoratori tra dirigenti, quadri ed impiegati, appartenenti agli Informatori Scientifici del Farmaco della sede di Campoverde di Aprilia.

“La società aveva espresso l'impossibilità di poter ancora sostenere l'attuale organizzazione, annunciando un ridimensionamento di personale - spiegano dalla Femca Cisl -. Una decisione dovuta alla riduzione dei profitti, legata sia alla scadenza dei brevetti  che ai pesanti tagli decisi nel Servizio Sanitario Nazionale che ha colpito, in modo speciale, le farmaceutiche che operano nel settore ospedaliero.

Con i 27 licenziamenti l'azienda aveva anche dichiarato che era sua intenzione non voler tener  conto degli accordi simili sottoscritti, fino ad allora, sul territorio puntando, nei fatti, ad un accordo al ribasso. Questo aveva causato una dura risposta dei dipendenti e del sindacato che, nel richiamarla alle proprie responsabilità sociali, avevano proclamato 16 ore di sciopero”.

Durante l'incontro di ieri la società ha confermato i licenziamenti, non avendo trovato strade alternative, nonostante la formale richiesta in tal senso avanzata dalla controparte, anche se l'azione sindacale ha, comunque, permesso di ridurre il numero finale degli esuberi da 27 a 22.

“I criteri di scelta dei dipendenti da collocare in mobilità - continuano dal sindacato - riguardano persone in possesso dei requisiti pensionistici, volontari disposti a lasciare spontaneamente l'azienda dietro incentivo, la novazione contrattuale qualora esistano le condizioni organizzative e, solo nel caso non raggiungesse il numero previsto, facendo ricorso ai criteri di legge. 
Per i volontari sono stati previsti incentivi all'esodo che andranno a coprire circa 5 anni di stipendio. Per tutti coloro che lasceranno il posto di lavoro è stato previsto un percorso obbligatorio di outplacement, tenuto da società del settore con il compito di cercare soluzioni di reinserimento lavorativo per chi perde l’occupazione".

“Siamo riusciti a chiudere in modo dignitoso un accordo che si è presentato, fin dalla prime battute, piuttosto complicato per le rigidità messe in campo dall’azienda - commenta Roberto Cecere Segretario Generale della Femca Cisl di Latina -. Il fronte compatto dei lavoratori e del sindacato ha permesso di tenere il punto, e fare in modo che la società si assumesse le proprie responsabilità.

Va sottolineato come ad essere stati colpiti, ancora una volta, da questa crisi siano stati gli Informatori Scientifici del Farmaco, una categoria che negli ultimi anni ha pagato un prezzo altissimo alla crisi del settore con migliaia di licenziamenti. Come Femca Cisl, ci stiamo battendo da anni per fermare questo disastro, attraverso interventi istituzionali precisi e mirati, che tutelino questa categoria di lavoratori, indispensabile nel mondo della farmaceutica.

Vogliamo ostacolare l’idea - conclude Cecere -, che le aziende stanno portando avanti, dell'informatore come agente di commercio piuttosto che di  un professionista che sia di supporto ai medici e quindi ai pazienti."
 

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