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Economia

Janssen Italia e Terzo settore: l'azienda apre le porte alle onlus del Paese

Oltre 150 i progetti sostenuti dalla farmaceutica negli ultimi 3 anni che hanno coinvolto Associazioni di pazienti operanti in tutta Italia

Sono oltre 150 i progetti sostenuti da Janssen, divisione farmaceutica del gruppo ​Johnson & Johnson negli ultimi 3 anni, con il coinvolgimento di Associazioni di pazienti e onlus di tutta Italia, attive soprattutto nelle aree di maggiore impegno dell'azienda quali onco-ematologia, neuroscienze, infettivologia, immunologia, malattie del metabolismo e cardio metaboliche. Venti sono invece le associazioni che hanno visitato lo stabilimento produttivo di Borgo San Michele a Latina, che ogni anno produce 4 miliardi di compresse, 100 chili ogni ora. 

Si rafforza dunque il binomio Janssen e Terzo settore e l'azienda apre le porte alle associazioni provenienti da tutto il territorio nazionale. Un'occasione di dialogo e confronto tra pazienti, top management aziendale  istituzoni su temi fondamentali quali l'innovazione di ricerca e produzione, lo sviluppo di terapie efficaci e sicure. L'obiettivo è quasi quello di instaurare con associazioni e pazienti un "rapporto alla pari" che porta anche alla realizzazione e ideazione di progetti congiunti. “Negli ultimi 3 anni - spiega Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen - sono stati sostenuti 153 progetti. Che si tratti del disegno di studi clinici, di iniziative di disease awareness, di programmi di formazione o di patient advocacy, tutto inizia e si chiude con il paziente. Paziente che non è solo affetto da una patologia, ma una persona con bisogni di salute che, in molti casi, soprattutto quando parliamo di Associazioni di pazienti, ha sviluppato competenze specifiche che gli permettono di confrontarsi da pari con aziende e Istituzioni". 

Siamo molto lieti di ospitare un’ampia delegazione di rappresentanti delle Associazioni italiane - commenta Paula Sheperd, general manager dello stabilimento di Borgo San Michele - Oggi abbiamo voluto ricambiare la fiducia che essi ripongono in noi, ogni giorno, invitandoli a ‘casa’ per mostrare loro da vicino il processo di produzione di farmaci e terapie, anche salvavita, la professionalità di chi lavora quotidianamente in azienda, l’elevato livello innovativo delle tecnologie impiegate che ci permette di competere a livello mondiale: il tutto nel rispetto dei più severi standard di processo e di sicurezza, come richiesto dagli enti regolatori internazionali di Europa, Stati Uniti e Giappone”. 

Lo stabilimento produttivo di Borgo San Michele è uno tra i più moderni e innovativi al mondo. Il sito, che si sviluppa su una superficie di 136.000 metri quadrati, conta su un sistema unico nel suo genere, un modello produttivo innovativo automatizzato che, senza interruzioni di processo, è in grado di realizzare 100 chili di compresse l’ora, nonché di elevare la velocità di produzione del 30% mantenendo alti standard e minimizzando gli errori. Dall’introduzione del sistema, il plant è arrivato a produrre ogni anno 4 miliardi di pillole, il 90% delle quali destinate al mercato mondiale, ma l’obiettivo 2021 è di arrivare a produrre 5 miliardi di compresse.

Hanno partecipato la Consulta Regionale per la Salute Mentale della Regione Lazio e le seguenti associazioni: Ail Onlus, Aicca Onlus, Aipi Onlus, Amip Onlus, Amrer Onlus, Anap Onlus, Apmar Onlus, Cig – Arcigay Milano, Cittadinanzattiva, Epac Onlus, Gils Onlus, IncontraDonna Onlus, Nadir Onlus, Progetto Itaca Onlus, Salute Uomo, Salute Donna Onlus, Europa Uomo Onlus.

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