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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Prezzo del latte: si aprono spiragli, ma ancora niente accordo

Incontro in Regione; presente anche la centrale del Latte di Roma. Intanto la mobilitazione degli allevatori resta; Coldiretti: "Sarà definitivamente archiviata solo alla firma di un accordo"

Avevano chiesto un incontro e l’incontro c’è stato, ma anche se si intravedono degli spiragli l’accordo ancora non è stato siglato. Un primo passo in avanti è stato comunque fatto durante l’incontro che si è tenuto presso l’assessorato alle Politiche Agricole in merito alla vertenza per il prezzo del latte.

“In effetti - spiega il direttore provinciale della Coldiretti, Saverio Viola - dopo la nostra manifestazione sulla via Aurelia avevamo chiesto di far convocare l’incontro dopo una fase di assurdo silenzio e di stanca sull’argomento e, inoltre, avevamo chiesto con forza che alla riunione fossero presenti i referenti della Centrale del Latte di Roma. Orbene la riunione come aveva garantito l’assessore Di Paolo è stata convocata e, questa volta, al contrario degli incontri precedenti anche la più importante struttura di trasformazione del latte laziale è stata presente”.

L’accordo però ancora non è stato raggiunto. “Come Coldiretti su alcuni punti che ormai riteniamo più che fondamentali per siglare il nuovo accordo – spiega Carlo Crocetti, presidente di Coldiretti Latina – siamo stati chiari. Non si tratta solo del nuovo prezzo, che non può non essere ritoccato andando a sfiorare almeno 0,45 centesimi a litro, ma anche di altri fattori come la necessità di considerare il parametro dei costi di produzione a litro di latte, la qualità, la provenienza ( tutela e sostegno alla produzione locale ) e, in modo particolare, di trovare l’intesa e sottoscrivere il nuovo accordo su una base annuale con una durata, quindi, di 12 mesi al contrario di quanto accaduto sino ad oggi con trattative estenuanti, rinvii e spesso anche manifestazioni dalle quali sono scaturiti prezzi per trimestre o per 6 mesi che non consentono ovviamente una pianificazione aziendale idonea a dare continuità e tranquillità agli allevatori ormai esasperati da questa situazione di poca chiarezza”.

“La nostra organizzazione – ha aggiunto il direttore Viola – resta comunque in stato di agitazione. Un’agitazione ovviamente “controllata” ma che verrà definitivamente archiviata solo ed esclusivamente alla firma di un accordo che aspettiamo da oltre un anno ormai".

“Il problema è il rischio di sopravvivenza degli allevamenti che, è bene ricordare, danno lavoro e muovono un indotto considerevole. Il settore penalizzato dalla crisi economica in atto, non può più rinviare la rivisitazione della remunerazione oggi in media non raggiunge neppure gli 0,40 centesimi per litro con punte in molti casi, anche nella nostra provincia, purtroppo, anche di 0,35 . Il tavolo delle trattative sul prezzo del latte alimentare bovino prodotto nel Lazio - ha concluso Viola - è terminato con l'impegno propositivo di tutte le parti a confrontarsi al proprio interno nei prossimi giorni. Obiettivo comune quello di arrivare alla prossima convocazione, prevista per la fine della settimana, solo per discutere sulle limature ed eventualmente quindi chiudere un accordo complessivo che tenga conto di quanto prospettato dal nostro documento elaborato ed approvato, in caso contrario valuteremo cosa fare. Certo non resteremo fermi”.

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