Contemplazione dell’impermanenza: l’arte di Emanuela Del Vescovo presentata al MUG
Quando le arti e diverse sensibilità si uniscono per raccontare un viaggio, un percorso, un modo di sentire la vita e le emozioni arriva “Contemplazione dell’impermanenza” che non è solo il catalogo che mostra l’ultima produzione dell’artista pontina Emanuela Del Vescovo, ma un libro ricco di interventi di altrettanti artisti il poeta Antonio Veneziani, lo scrittore Claudio Marrucci e l’autrice e attrice teatrale Giselda Palombi.
Nel catalogo le opere sono suddivise in quattro gruppi. “Come to light”, “Ritmi vitali”. “Impermanenza”, “Ritratti” e “Disegni” e all’interno si potranno leggere testi coinvolgenti e versi ispirati dalle opere.
Il volume sarà presentato domenica 18 febbraio al MUG – Museo Giannini di Latina alle ore 17.30, si potranno ammirare in mostra anche alcune delle opere presenti nel catalogo.
“Questo incontro - ha affermato la pittrice – rappresenta per me la chiusura definitiva di un anno veramente duro e di un ciclo di vita raccontato dalle opere pubblicate nel catalogo”. Lo scrittore Claudio Marrucci sostiene: “I quadri di Emanuela Del Vescovo trasudano dell’arte pittorica italiana, dal Rinascimento alla metafisica al futurismo. Un elemento che ritorna è il soggetto umano, protagonista assoluto. Il corpo dell’uomo, della donna, del bambino nella sua relazione con la natura, con gli animali, con le energie dei pianeti; in questo senso, non con il mondo, ma con gli infiniti mondi, come avrebbe detto Giordano Bruno”.
Un incontro al quale saranno presenti oltre l’artista anche Giselda Palombi e Antonio Veneziani.
L’appuntamento
È per domenica 18 febbraio alle ore 17.30 al MUG di Latina.
Cenni biografici: nata a Latina nel 1976, Emanuela Del Vescovo si diploma al liceo artistico di Latina e all’Accademia di Belle arti di Roma con il massimo dei voti. Durante gli anni del Liceo copia dal vero l’arte antica nei musei e nelle piazze di Roma grazie al maestro Osvaldo Martufi. In Accademia è allieva di Antonio D’Acchille e di Bruno D’Arcevia tra i fondatori della “Nuova maniera”, teorizzata dal critico d’arte Giuseppe Gatt. Il linguaggio classico acquisito negli anni della formazione diventa strumento per rielaborare visioni intime e oniriche in composizioni pittoriche originali ed espressive. Lavora con varie tecniche ma predilige la pittura ad olio. Attualmente tiene corsi di pittura a Latina nel suo laboratorio d’arte.