rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Aumento Tari, il Pd: “+30% e città sporca ma al Governo non c’è più il centrosinistra”

Il Partito Democratico controreplica alla maggioranza: “Far pagare a tutti quello che non pagano alcuni è una scelta politica diseguale che nessuno aveva mai fatto prima di ora"

La raccolta dei rifiuti e soprattuto l’aumento della Tari del 30% quest’anno restano al centro del dibattito politico a Latina, e di un sempre più acceso scontro tra maggioranza e opposizione. Non si è fatta attendere la controreplica del Pd alle parole del centrodestra che ha accusato proprio il Partito Democratico di essere “corresponsabile” della situazione attuale “avendo governato la città con Lbc negli ultimi due anni dell’amministrazione Coletta”.

Una polemica che si è riaccesa negli ultimi giorni dopo la conferenza in Comune per la presentazione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti in centro attraverso i secchioni stradali intelligenti su cui sta lavorando l’amministrazione per ovviare al porta a porta nel cuore della città; conferenza in cui l’assessore Ada Nasti ha parlato anche del bilancio e degli aumenti appunto della Tari.  

“La ricerca al colpevole non ha alcun senso: la Tari è aumentata di più del 30% e la città è più sporca che mai. Ma l’amministrazione Coletta ha smesso di governare ormai da due anni” dichiarano attraverso una nota il segretario provinciale del Pd Omar Sarubbo, il gruppo consiliare di Latina (Valeria Campagna, Daniela Fiore, Leonardo Majocchi) e Gianmarco Proietti, membro della segreteria provinciale. 

“Fino al 2020 - proseguono poi dal Partito Democratico entrando più nel dettaglio - non si accantonava il 100% della differenza tra accertato e incassato, ma percentuali che ogni anno aumentavano dal 50% fino al 100% in 5 anni. Chi non lo esplicita o non sa o finge di non sapere. Quindi, è normale che il fondo crediti dubbia esigibilità esploda dal 2021. E che prima del 2016 non si accantonava”. “Curioso che lo si sottolinei rimpiangendo i tempi di Latina Ambiente arrivando a ignorare completamente che nel 2009, addirittura, non si riscosse la Tia creando un disagio enorme che prosciugò la cassa comunale costringendo il cittadino, l’anno successivo, a pagare il doppio. Se ci fosse stato il fondo crediti dubbia esigibilità chissà se oggi potremmo stare qui a discutere. La politica delle entrate è stata riorganizzata completamente e non certo può spiegarla chi organizza commissioni per eliminare il canone unico per intere categorie. Ricordiamo, tra l’altro, che siamo stati una delle prime città ad adottarlo nei tempi richiesti dal governo.

Oggi - concludono dal Pd - gli accertamenti Tari seguono un avanzamento verticale per riscuotere tutto il dovuto negli anni. Prima si accertava solo anno per anno, cittadino per cittadino, con una lentezza che ledeva tutte le entrate. L’incremento evidente sulle entrate Tari è da accertamenti passati che, purtroppo, non influiscono sul fondo crediti dubbia esigibilità. Questo, può rivelarlo anche il più distratto degli assessori. In ogni caso: far pagare a tutti quello che non pagano alcuni è una scelta politica diseguale che nessuno aveva mai fatto prima di ora”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aumento Tari, il Pd: “+30% e città sporca ma al Governo non c’è più il centrosinistra”

LatinaToday è in caricamento