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Di Giorgi in crisi, in Regione per incontrare i vertici del Pdl

Il sindaco, ieri a Roma, per ribadire ai colleghi di partito alla Pisana l'impossibilità di dimettersi prima del pronunciamento del Tar. Il timore? Perdere entrambi gli incarichi

Non si placano gli animi al Comune di Latina. È stata una giornata frenetica quella che ha vissuto ieri il sindaco Giovanni  Di Giorgi, a Roma per incontrare gli esponenti del Pdl in Regione. A loro il primo cittadino ha ribadito quanto detto giovedì ai capigruppo dei partiti in consiglio, di non sentirsi tutelato e di avere la sensazione di essere stato tradito.

La normalità sembrava non essere stata intaccata fino a due giorni fa. Di Giorgi nel consiglio comunale dello scorso 8 novembre, dopo la bocciatura della mozione del Pd sulla sua incompatibilità, aveva chiarito di non volersi dimettere nè dalla carica di primo cittadino nè da quella di consigliere regionale, e l’appoggio della Pisana non sembrava essere in discussione.

Certo il ricorso al Tar di Moscardelli dopo le elezioni del maggio scorso ha il suo peso su tutta la vicenda e il sindaco ha più volte ribadito, anche ieri ai suoi colleghi di partito regionali, che finchè non ci sarà il pronunciamento lui non potrà dimettersi, il rischio e il timore sono quelli di perdere tutti e due gli incarichi.

Per ora tutto è rimandato alla settimana prossima; per lunedì e martedì sono in calendario altri incontri, mentre per mercoledì il presidente del consiglio regionale Abruzzese ha previsto una nuova seduta alla Pisana. Primo punto all’ordine del giorno? Proprio l’incompatibilità di Di Giorgi. Ma i bene informati sostengono che anche questa volta l’assemblea salterà. E come? I consiglieri faranno in modo che non si arrivi al numero utile.

Per ora siamo solo all’inizio, il bello deve ancora arrivare.

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