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Coronavirus, interrogazione parlamentare sui lavoratori di Acqualatina in cassa integrazione

Rampelli e Calandrini: "Assurdo che un'azienda pubblica ricorra a questi strumenti in un momento in cui i consumi idrici aumentano"

Il vice presidente della Camera Fabio Rampelli e il senatore Nicola Calindrini intervengono sulla collocazione in cassa integrazione dei lavoratori di Acqualatina preannunicando una interrogazione parlamentare e un emendamento al riguardo.

"Apprendiamo che la società Acqualatina Spa, gestore del servizio idrico nel Lazio - scrivono i due esponenti di Fratelli d'Italia - ha disposto per il periodo di emergenza sanitaria in corso l’adozione della cassa integrazione per i suoi dipendenti. Oltre all’anomalia secondo cui l’azienda non avrebbe comunicato le modalità applicative della Cig ai sindacati, troviamo singolare che in un momento in cui i cittadini sono in casa e quindi i ricavi del gestore si moltiplicano a fronte di un netto aumento dei consumi di acqua, si decida di attivare la cassa integrazione. Peraltro non c'è stata alcuna lettera ufficiale ai dipendenti, ma solo una telefonata che comunica l’iter della Cig. Sulla vicenda presenteremo un’interrogazione in Parlamento.

E’ paradossale che grandi aziende pubbliche con bilanci in attivo facciano ricorso alle riserve della cassa integrazione. È vergognoso che società di dimensioni importanti come Aqualatina, che in questo periodo di emergenza Covid vedrà aumentato il proprio fatturato, approfitti dei soldi dello Stato per migliorare le prestazioni contabili sulla pelle dei lavoratori. Presenteremo un emendamento  - concludono Rampelli e Calandrini - al prossimo decreto del governo per impedire alle aziende pubbliche in attivo di mettere in cassa integrazione il personale”.

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