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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Centro / Via Sisto V

Zingaretti riempie il Moderno: “Ascoltare le istanze del territorio”

Il candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio fa tappa a Latina con la "campagna d'ascolto" per fare sue le richieste dei cittadini: "Io un programma ancora non ce l'ho"

Io il programma non ce l’ho, questa è una formula vecchia di fare politica. Sarebbe presuntuoso arrivare con la ricetta già scritta, è più umile ascoltare le istanze del territorio”.

Con queste parole Nicola Zingaretti, candidato di centrosinistra alle prossime elezioni regionali, ha presentato al pubblico che nel pomeriggio di ieri ha affollato il teatro Moderno di Latina il suo tour “Ascoltare il territorio”, un tour che lo ha portato, nella sua seconda tappa, anche nella provincia pontina, storicamente schierata a destra, ma una provincia che ieri ha saputo ben rispondere al suo appello.

Non si tratta di una campagna elettorale, ma di una “campagna di ascolto”, come lui stesso l’ha definita, che lo porterà ad ascoltare le istanze, i problemi e i suggerimenti di chi il proprio territorio lo vive quotidianamente.

E così ecco avvicendarsi sul palco del teatro di via Sisto V rappresentanti di associazioni, lavoratori precari e in cassa integrazione, sindacalisti, studenti e semplici cittadini. Ad uno ad uno sono stati snocciolati i problemi storici di una provincia come Latina raccontati con la passione di chi ogni giorno è costretto a combatterci.

Nicola Zingaretti a Latina

Si è passati dal degrado culturale che vive la realtà pontina al disagio sociale, soprattutto dei giovani, passando per la necessità di ridare valore al territorio e alle sue ricchezze puntando sul turismo, rivalutando l’agricoltura non tralasciando il potere delle città di fondazione. Senza dimenticare poi l’emergenza rifiuti e la discarica di Borgo Montello, la sanità, la scuola, il diritto allo studio e il potenziamento dell’università, le innovazioni; ma ancora la crisi industriale e la precarietà del lavoro fino ad arrivare al delicato tema dei trasporti e delle infrastrutture con strade pericolose e carenti.

Poi la parola è passata a lui, a Nicola Zingaretti che in sintesi ha spiegato quelle che, se dovesse essere eletto presidente della Regione, sarebbero le sue macro-rivoluzioni. “Innanzitutto dobbiamo fare in modo che la Regione Lazio si riappropri della funzione legislativa; poi dare vita ad un Ente che sia leggero, semplice e trasparente, arrivando ad una forma di co-gestione della cosa pubblica che garantisca decentramento e partecipazione; terzo, rivedere la partita dei fondi europei per non perdere centinaia di milioni di euro. E ancora la sanità che va pensata in maniera del tutto diversa, una sanità che sia di prossimità e senza l’ossessione dell’ospedalizzazione; potenziare la mobilità, non solo di persone e merci ma anche delle reti come creazione di ricchezza; ma anche una politica industriale che punti su start up e il sostegno per l’avvio di nuove imprese, senza tralasciare la cultura, l’università, i giovani e l’urbanistica”.

Questo il punto di partenza di Nicola Zingaretti per far riprendere una Regione Lazio che negli ultimi tempi ha vissuto una crisi sia civile che democratica.

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