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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Elezioni 2013, Fratelli d’Italia: prima uscita per i candidati pontini

I candidati della provincia di Latina alla Regione, Camera e Senato presentati al D'Annunzio alla presenza dell'onorevole Rampelli. Ad aprire il lavori il sindaco del capoluogo Di Giorgi

Nel foyer del teatro D’Annuzio e davanti una folta platea di pubblico questa mattina sono stati presentati i candidati della provincia di Latina di Fratelli d’Italia che parteciperanno alla tornata elettorale del 24 e 25 febbraio.

Anche alla presenza dell’onorevole Fabio Rampelli sono stati presentati così tutti gli esponenti pontini del nuovo movimento che fa capo a Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, in corsa sia per le consultazioni regionali Gina Cetrone, Nicola Candrini, Mariano De Gregorio e Vincenzo Palumbo –che per un posto alla Camera dei Deputati - Pasquale Maietta, Giovanna Coluzzi, Vincenzo Desiderio, Ubaldo Fusco, Sara Kelany – e al Senato - Francesco Sanna e Gaetano Areni.

Ad aprire i lavori, nonostante le polemiche degli ultimi giorni legati al passaggio del presidente del Consiglio comunale di Latina Calandrini e dell’assessore al Bilancio Maietta e alla simpatia mai nascosta del sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi per la formazione di Fratelli d’Italia, è stato proprio il primo cittadino del capoluogo pontino.

“In un paese in cui nessuno fa ciò che ciascuno potrebbe fare noi vogliamo dare una risposta forte all’Italia. I candidati pontini di Fratelli D’Italia sono persone capaci che ci mettono la faccia e hanno avuto il coraggio di scendere in campo in un momento difficile - ha detto Di Giorgi -, ma ora possiamo dire che è possibile battere Bersani e Zingaretti”.

“Abbiamo un nuovo simbolo – ha continuato poi il sindaco di Latina – ma abbiamo gli stessi ideali e la stesa voglia di governare con il centrodestra e per dire che il Paese e la Regione Lazio possono cambiare”.

A seguire poi le parole dell’onorevole Rampelli che ha spiegato quali sono le peculiarità di un movimento come Fratelli D’Italia che punta su un nuovo modo di fare politica a contatto e in mezzo alla gente, una politica che sia in grado di ascoltare i bisogni e le esigenze delle persone. “Questa per noi è un’esperienza esaltante che ci ha ridato entusiasmo che ci ha permesso di ascoltare e di farci ascoltare”.

“Nelle nostre liste non ci sono delinquenti abituali, non ci sono persone che hanno avuto condanne, tra di noi ci sono persone linde e pinte che sono rappresentative del territorio e che sono di importanza strategica per noi, perché chi sta sul territorio conosce meglio i cittadini e ne interpreta al meglio i bisogni che poi possono essere trasformati in possibilità proprio da chi diventa parlamentare o consigliere regionale– ha spiegato Rampelli -. Per fare politica e rappresentare il popolo non bisogna solo avere una competenza, ma anche una vocazione, bisogna sentirsi di poter mettere la propria competenza al servizio del cittadino”.

Altri due, tra quelli affrontati, sono i temi a cui Rampelli ha poi puntato l’attenzione: le primarie “non le abbiamo potute organizzare per scegliere i nostri candidati solo per una questione di tempo, ma sono state già inserite nello statuto del movimento” ha dichiarato, ma anche l’Imu sulla prima casa che ha definito una vera e propria “bestialità che verrà eliminata immediatamente dopo le elezioni, e non solo per una questione economica, ma anche per una questione sociale”. 

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