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Salute / Cisterna di Latina

La riorganizzazione della rete socio sanitaria: a Cisterna una Rsa, il centro dialisi e un polo materno infantile

Il punto sui servizi programmati sul territorio nel corso di un convegno sul tema "Sanità in cammino. Dall’ospedale al territorio: l’emergenza, la prossimità”

L'ospedale, la prossimità al territorio e l'emergenza sono stati i temi affrontati nel corso di un convegno, il primo di una serie, organizzato dall'amministrazione comunale di Cisterna. Il punto di partenza di altri convegni e incontri pubblici voluti dal sindaco Valentino Mantini è stato dunque il tema della sanità. Ad aprire i lavori, il direttore sanitario della Asl Sergio Parrocchia e, a seguire, gli interventi del presidente dell’ordine dei Medici di Latina Giovanni Maria Righetti, del direttore del distretto 1 della Asl di Latina Belardino Rossi, del medico di medicina generale Mario D'Uva, del professor Francesco Versaci, responsabile della Uoc Cardiologia del Goretti e del consigliere comunale delegato alla salute Francesco Maggiacomo. Al centro del convegno il ruolo dei medici di medicina generale tra emergenza e cure primarie, l'offerta dei servizi di prossimità, i Pdta (percorsi diagnofico terapeutici assistenziali) e la Rete del cuore.

L'incontro ha fornito anche l'occasione per fare il punto della situazione sul Pnrr, che ha tracciato le linee per il futuro della sanità pontina. In questa prospettiva si è affrontato dunque anche il tema della Casa della comunità, in via Falcone nel quartiere San Valentino, che rappresenta di fatto l'evoluzione della Casa della salute e che rappresenta un punto di riferimento in cui i cittadini potranno trovare le prime risposte ai propri bisogni di salute in una rete integrata con i vari professionisti per la presa in carico soprattutto di pazienti fragili e cronici.

La novità è poi la nuova Rsa, Residenza sanitaria assistenziale, una struttura pubblica in grado di accogliere e prendere in carico 60 pazienti, che sorgerà nell’area della ex Nalco. Accanto alla Rsa ci sarà il Centro Dialisi per 15 pazienti, che da via Monti Lepini troverà nuovo spazio sempre nell’area della ex Nalco. Infine, la riorganizzazione territoriale dei servizi socio sanitari si concluderà per Cisterna con il polo materno infantile, collocato in via Monti Lepini, con un consultorio, il centro vaccinazioni per minori e la neuropsichiatria infantile. 

"Quello svolto è stato il primo di una lunga serie di incontri su temi specifici per costruire una collaborazione che tenga conto degli aspetti rilevanti della nostra comunità e per il buon governo della città – ha spiegato il sindaco di Cisterna Valentino Mantini –. La sanità è cambiata non solo per gli aspetti tecnologici, ma anche nella percezione del rapporto tra l’operatore sociosanitario e il paziente. L’assistenza è a 360 gradi e la presa in carico del paziente diventa il fulcro delle attività di una comunità. L’assistenza deve partire dal territorio; l’assistenza non vede più al centro, come era in passato, l’ospedale. A noi spetta far partire le attività di prevenzione e controllo, avviare percorsi diagnostico-terapeutici, prendersi carico e cura dei malati cronici in una società che invecchia sempre di più e nella quale non dobbiamo lasciare indietro nessuno, soprattutto i più fragili". "Oltre alle istituzioni intervenute, le associazioni, gli operatori e i cittadini – ha aggiunto il consigliere Maggiacomo –, con molto piacere ho visto la partecipazione di molti colleghi consiglieri comunali della minoranza, a conferma che la sanità non ha un colore politico, interessa tutti; più ci mettiamo tutti assieme e più riusciamo ad ottenere progressi per la nostra comunità. La sanità è in cammino, in movimento, sta camminando verso il futuro. Il percorso sarà lungo e difficile ma abbiamo chiarito la differenza tra l’assistenza territoriale e l’emergenza, cercando anche di rilanciare la figura strategica ed essenziale del medico di medicina generale. Continueremo a percorrere tutte le strade possibili per l’implementazione della rete dell’emergenza chiedendo all’Ares ciò che spetta ad una comunità di quasi 40 mila abitanti. Proseguiremo ad operare per tutti e per ognuno".

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