Terracina, presunto cluster al comizio di Salvini: "Tutti indossavano la mascherina"

"Io sto in cucina, faccio il cuoco e non mi impiccio. Quel giorno pioveva, ho visto solo gente che scaricava gli attrezzi per il comizio, i microfoni, e tutti indossavano la mascherina". A parlare all'Adnkronos è il titolare del ristorante "Il Tordo" di Terracina che commenta così la notizia su un positivo che ha partecipato il 25 settembre alla serata con il leader della Lega Matteo Salvini e che rischia ora di trasformarsi in un cluster. Proprio all'interno del ristorante infatti si era tenuto il comizio elettorale a sostegno del candidato sindaco Valentino Giuliani, al quale ha preso parte il comitato elettorale, i sostenitori e i vertici locali della Lega insieme a Salvini.

"Non sono preoccupato per niente - aggiunge il titolare del ristorante - c'erano anche gli addetti alla sicurezza. Non sostengo nessuno, non ho interessi politici e non credo a nulla - aggiunge - rispondendo alla domanda sul motivo per il quale ha accettato di ospitare l'incontro elettorale - Mi hanno proposto di fare questo 
buffet, ho accettato e gliel'ho fatto, tutto qui". 

"Il cluster di Terracina? Parliamo di Genova, per favore. Io rispondo di quello che so, poi lascio che i medici facciano il loro lavoro". Così intanto ha risposto Salvini a margine di una vista al Salone nautico di Genova, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento su quanto accaduto a Terracina. Non si sente, in parte, responsabile? "Sei seria?- replica il leader del Carroccio alla cronista che lo incalzava - E' incredibile. Quando si e' ammalato Zingaretti, e' andata a chiedergli se si sentiva responsabile? Sarebbe stata una domanda bizzarra: quando c'è di mezzo la salute, non si scherza".