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Cronaca

Camorra, maxi confisca all'ex consigliere regionale campano. L’operazione arriva nel sud pontino

L’attività di polizia e guardia di finanza di Caserta: Nicola Ferraro riconosciuto dal giudice colluso con il clan dei Casalesi. Confiscati anche due fabbricati a Formia e Gaeta

E’ arrivata fin nel sud pontino, ed in particolare a Formia e Gaeta, l’attività di polizia di Stato e comando provinciale della guardia di finanza di Caserta che hanno dato esecuzione ad un decreto di confisca nei confronti di Nicola Ferraro 59enne di Casal di Principe, ex consigliere regionale e imprenditore nel settore del trattamento dei rifiuti. Il provvedimento riguarda i beni, le partecipazioni societarie, i rapporti finanziari e bancari, per un valore pari ad oltre 4 milioni di euro, in Campania e nel Lazio, riconducibili al 59enne condannato dalla Corte di Appello di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, con sentenza passata in giudicato il 16 aprile 2015.

La confisca rappresenta l’epilogo della complessa ed articolata indagine svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Caserta e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Caserta che ha permesso di ricostruire, scrive CasertaNews, gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità diretta ed indiretta (tramite i suoi familiari) di Nicola Ferraro, acquisiti con i proventi delle attività illecite commesse nel tempo. Attività che aveva condotto ad un iniziale sequestro di prevenzione.

L'ex consigliere regionale è stato riconosciuto dal giudice penale come imprenditore e politico colluso con i reggenti del clan dei Casalesi (fazioni Schiavone e Bidognetti), al raggiungimento dei cui scopi ha asservito sia la propria attività imprenditoriale che quella politica, ricevendone in cambio sostegno elettorale ed un appoggio determinante per la sua stessa affermazione imprenditoriale.

In esecuzione del decreto emesso dalla IV Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono stati, quindi, sottoposti a confisca: 9 fabbricati, di cui due a Formia e Gaeta, un terreno, le quote di 2 società, un'autovettura, un motoveicolo e le disponibilità finanziarie presenti in numerosi conti correnti, conti di deposito ed altri investimenti finanziari, per un valore stimati di oltre 4 milioni di euro. Tra gli oggetti di confisca anche le indennità percepite per l’intero periodo di consiliatura alla Regione Campania, per un valore pari alla somma di oltre 834mila euro, nonché il vitalizio da corrispondere per la sua ex qualità di consigliere regionale.

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