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Cronaca Sabaudia

Coronavirus, da Roma nella seconda casa a Sabaudia: famiglia scoperta e sanzionata

Il sindaco annuncia controlli a tappeto in città e multe salate per comportamenti imprudenti e non rispettosi delle prescrizioni

Seconde case aperte per trascorrere questo periodo di isolamento disposto dal decreto del Governo vicino al mare. E' successo a Sabaudia, dove una famiglia proveniente da Roma è stata scoperta e sanzionata. Lo ha annunciato il sindaco Giada Gervasi ribadendo che le prescrizioni governative sono chiare: "Nessuno può lasciare il proprio comune di residenza se non per lavoro, salute e situazioni di necessità. In questi giorni restare in casa non è solo una necessità ma anche e soprattutto un dovere morale, per se stessi e per gli altri. Ognuno di noi - spiega il sindaco - può essere contagiato e ognuno di noi può rivelarsi possibile fonte di contagio. Solo restando in casa e limitando i contatti a situazioni di necessità primarie, possiamo contrastare e contenere l’espandersi del virus".

L'amministrazione comunale, grazie alla polizia locale e alle altre forze dell'ordine, continuerà a vigilare anche a Sabaudia, tradizionale meta di turismo delle seconde case, e a sanzionare, dove necessario, i comportamenti imprudenti e non rispettosi delle prescrizioni imposte dal Governo e dalle autorità competenti. 

Un analogo messaggio era stato lanciato nei giorni scorsi anche dal Comune di San Felice Circeo: "Gli arrivi degli ultimi giorni - si legge sulla pagina Facebook istituzionale - dovranno fare ritorno alle proprie abitazioni. Gli spostamenti tra territori di diversi comuni e nello stesso territorio è possibile solo per ragioni di lavoro, necessità e motivi salute". Sono in molti infatti ad aver segnalato, in questi giorni, le case al mare aperte e la presenza di persone che, pur avendo la residenza nel comune di San Felice, di fatto risiedono in altre città. 

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