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Cronaca

Infermiera caposala del Goretti rubava farmaci e ricette, condannata a due anni

La donna era accusata di peculato e falso materiale. Assolta la sorella che acquistava i prodotti dimagranti in una farmacia di Latina scalo

Una condanna e un’assoluzione. Si è concluso così questa mattina il processo a carico di una infermiera caposala dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina accusata di peculato e falso materiale per avere falsificato centinaia di prescrizioni per l’acquisto di farmaci dimagranti grazie ai ricettari e ai timbri sottratti a sei medici del nosocomio pontino. I fatti oggetto del processo risalgono al periodo compreso tra maggio 2012 e giugno 2014.

Secondo l’accusa la donna avrebbe falsificato oltre 700 ricette mediche per l’acquisto di farmaci galenici dimagranti su carta intestata della Asl e sottoscrivendole con la firma di sei medici del Goretti che non sapevano nulla. Le ricette erano destinate a se stessa, ad altre tre persone che nel frattempo sono uscite dal processo. L’infermiera avrebbe inoltre sottratto un centinaio di confezioni di farmaci a uso ospedaliero che in quanto tali possono essere dispensati solo dagli ospedali. Sul banco degli imputati, accusata atto falso anche la sorella che avrebbe acquistato i farmaci presso una farmacia di Latina scalo. Oggi l’ultima udienza del processo a carico delle due donne, difese dall’avvocato Maurizio Mansutti.

Il Tribunale, presieduto da Francesco Valentini, ha condannato la caposala a due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena a fronte di una richiesta del pm Monsurrò di due anni e otto mesi mentre la sorella è stata assolta.

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